Roma, 29 dicembre 2022 - Da sorpresa assoluta a uomo da battere: è la parabola di Jonas Vingegaard, il vincitore del Tour de France 2022 che, pensando al futuro, sembra quasi non scomporsi mostrando anche una sorta di appagamento. Poi c'è Remco Evenepoel che, in attesa di farlo sui pedali, scalda già i motori davanti a microfoni e taccuini: due approcci opposti verso un 2023 che li vedrà sfidarsi solo a distanza in due Grandi Giri diversi.
I dettagli
Ai microfoni di Sporza il corridore della Jumbo-Visma si lascia andare a dichiarazioni in un certo senso inaspettate in un mondo sempre più competitivo come quello del ciclismo. "Il prossimo Tour sarà diverso per me: da un lato ci sarà più pressione, mentre dall'altro ce ne sarà meno perché ormai ho messo in carniere una corsa così prestigiosa. Anche se non vincessi più nella mia carriera sarei comunque felice del risultato raccolto alla Grande Boucle". Sarà proprio così o l'appetito vien mangiando? Di certo cambierà molto anche nelle strategie della Jumbo-Visma. "E' vero che l'anno prossimo sarò l'unico leader, ma è altrettanto chiaro che non potremo più attaccare come fatto sul Col du Granon. Cercheremo comunque di correre in maniera aggressiva: lo farò io personalmente - conclude Vingegaard - e lo farà Wout Van Aert, che avrà la massima libertà". Insomma, almeno a parole il danese non sembra il manifesto dell'ambizione e della fame che notoriamente caratterizzano i grandi campioni. Il pensiero va a Remco Evenepoel, che nella lunga marcia verso la nuova stagione non fa che rilasciare dichiarazioni dal sapore opposto. "Voglio vincere almeno una tappa al Giro d'Italia: possibilmente una delle cronometro e una di montagna. Poi punto al podio: è già successo alla Vuelta, ma obiettivamente sono due corse molto diverse e ottenere in esse la top 3 resta un grande risultato".