Bologna, 16 giugno 2022 - Si sta svolgendo in questi giorni il Giro d'Italia Under 23 che terminerà il 18 giugno ma consegna, ancora una volta, la difficoltà del movimento azzurro. I giovani italiani sono in ritardo rispetto ai rivali stranieri, infatti comanda Hayter con oltre 5 minuti sul francese Gregoire e il miglior italiano è Piganzoli, tredicesimo a 9 minuti di ritardo. Su questo si è espresso sulla sua pagina Facebook l'ex ct Davide Cassani.
Mentalità sbagliata
Ci sono state molte critiche sul percorso degli under 23, considerato troppo duro. Non è però pensiero condiviso da Davide Cassani: "Ho avuto modo di leggere varie considerazioni in merito al giro giovani Under 23 - le sue parole - Mi riferisco alla tappa di Santa Caterina che, per alcuni direttori sportivi italiani, era esageratamente dura. Allora, il primo italiano è arrivato quattordicesima a quasi 8’. Non ho sentito nessuno dire: “Dove stiamo sbagliando? Perché gli stranieri, su percorsi duri, vanno molto più forte di noi?”. Sbagliata la mentalità per Cassani, si guarda al percorso e non al rendimento: "In tanti a scagliarsi contro il percorso - l'affondo di Cassani - È come quel genitore che si arrabbia con il professore se il figlio torna a casa con un quattro in pagella. Ma come, non tocchiamo palla su salite vere e l’unica cosa che siamo capaci di dire è: troppo dura la tappa? Non abbiamo e non avremo nei prossimi anni un corridore in grado di vincere una grande corsa a tappe. Perché la mentalità è sbagliata. Invece di capire il motivo della nostra debacle diamo la colpa ad un organizzatore che propone salite vere".
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