Urdax-Dantxarinea, 2 settembre 2016 – L’avevamo chiamata ieri e oggi è arrivata: la prima vittoria italiana a questa Vuelta, firmata da uno strepitoso Valerio Conti. Il 23enne corridore romano della Lampre-Merida ha primo centrato la fuga di giornata, che ha goduto del benestare di un gruppo più che mai pigro e remissivo, e poi staccato gli undici compagni d’attacco, lanciandosi verso l’arrivo a 16 chilometri dal traguardo in uno dei tanti tratti in salita del finale e arrivando tutto solo sul traguardo di Urdax-Dantxarinea, nei Paesi Baschi. Poche storie: oggi, nella tappa più lunga della Vuelta 2016, la tredicesima, Conti è stato semplicemente il più forte; lo ha dimostrato nitidamente nei chilometri finali, in cui ha forzato più volte l’andatura per staccare gli avversari, resistendo senza nessun affanno al disperato tentativo di rientro degli inseguitori. L’apparente tranquillità con cui il figlio e nipote d’arte ha gestito prima la corsa e poi la vittoria la dicono lunga sulla classe di questo ragazzo laziale, che proprio in terra di Spagna, due anni fa, si mise per la prima volta in mostra sui grandi palcoscenici, correndo da protagonista i primi giorni e togliendosi pure la soddisfazione di indossare la maglia bianca di leader della classifica combinata.
Un mese più tardi, Conti conquistò la prima vittoria da professionista a Monteveglio, al GP Beghelli, con un’azione simile a quella di oggi, battendo in volata Ilnur Zakarin e Kristijan Koren, suoi compagni d’attacco. Il 2015 di Conti è stato un anno di transizione, in cui il corridore romano della Lampre-Merida è riuscito comunque a far sua una vittoria di tappa al Giro del Giappone, ma è stata questa la stagione in cui Valerio ha visibilmente cambiato marcia: prima al Giro d’Italia, in cui è stato tra i più preziosi gregari di Diego Ulissi, specie nella prima vittoria del toscano in Calabria, e poi in questa Vuelta, con la bellissima vittoria conquistata oggi, che è ovviamente la prima in un grande giro per il promettente corridore laziale. «Sapevo che la fuga sarebbe andata in porto», ha spiegato Conti al traguardo. «Il finale non era durissimo, ma il totale dei chilometri di oggi e delle fatiche dei giorni scorsi hanno fatto la differenza. È la mia prima vittoria in un grande giro, ho azzeccato sia la fuga che la giornata giusta perché, al contrario dei primi giorni in cui non ho avuto buone sensazioni, oggi stavo benissimo». Con questa vittoria, Conti ha anche potuto festeggiare l’accordo milionario tra la Lampre della famiglia Galbusera e il gruppo cinese TJ Sports, che nei giorni scorsi ha rilevato la licenza World Tour del team italiano per la prossima stagione, stanziando la bellezza di 120 milioni per le prossime quattro stagioni.
Alle spalle di Conti, il belga Danilo Wyss ha vinto la volata dei battuti, giunti sul traguardo a quasi un minuto dal laziale. Settimo Cesare Benedetti, anche lui presente nella fuga di giornata. Il gruppo, come detto, si è preso una giornata di riposo, arrivando a Urdax-Dantxarinea con più di mezzora di traguardo. Un distacco abissale, ma non vergognoso, visto che domani i corridori sono attesi da quella che probabilmente è la tappa regina di questa Vuelta: i 196 km da Urdax-Dantxarinea al Col d’Aubisque prevedono infatti tre gran premi di montagna di prima categoria, prima dei 17 km finali al 7% dell’ultima, decisiva, ascesa di giornata.