Sabato 23 Novembre 2024
ANGELO COSTA
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Vuelta 2019, pagelle tappa 12: Gilbert infallibile, finalmente un po' d'Italia

Il belga non sciupa l'occasione e firma il decimo centro in un grande giro, Boaro, Mosca, Conti e Marcato si fanno vedere in fuga

Gilbert vince la tappa 12 della Vuelta 2019 (Ansa)

Gilbert vince la tappa 12 della Vuelta 2019 (Ansa)

Bilbao, 6 settembre 2019 - Philippe Gilbert trionfa a Bilbao, al termine della tappa 12 della Vuelta 2019. A 37 anni il belga sfodera tutta la sua grinta, mentre Primoz Roglic conserva la maglia rossa di leader alla vigilia della temuta tappa 13 di 166 chilometri fino a Los Machucos, che potrebbero decidere la corsa. Ecco dunque i voti di oggi.

10 a Gilbert

Sembra darsi il voto da solo, indicando il numero sul traguardo: in realtà è il conto dei suoi successi nei grandi giri, il sesto alla Vuelta da aggiungere ai tre del Giro e a quello al Tour. In una tappa diventata come una classica, il vallone si conferma il più forte oltre che il più esperto del settore: ha la palla sul dischetto e non fallisce.

8 a Aranburu

A 23 anni il corridore della Caja Rural continua a dar prove di coraggio: si butta nelle fughe ogni volta che ne ha l’occasione e arriva ancora ad un passo dal successo in una tappa, che alla sua età e per la squadra che rappresenta varrebbe oro. Stavolta non ha nulla da rimproverarsi, la sua unica sfortuna ha un nome preciso: Gilbert.

7 agli italiani

Nella fuga che nasce ben oltre metà gara, stavolta entrano in quattro: Marcato lavora per il compagno Conti e porta via un traguardo della montagna, Conti non ha le gambe che a maggio gli hanno consentito di vestirsi di rosa, Mosca sfiora il piazzamento nei dieci, Boaro lo centra con l’ottavo posto. Ci provano ed è un bel segnale.

6 a Lopez

Sulla salita finale, il colombiano mette timidamente il naso avanti, costringendo il signore in rosso Roglic ad uscire dalla tana. Schermaglie, piccole provocazioni, dispetti in attesa di giornate adatte per farsi la guerra: chissà che non sia la prossima, con una frazione nervosa che propone sette salite, compresa quella che porta all’arrivo.

5 a De Gendt

Ci prova ancora, a inizio tappa, senza però riuscire a dar vita ad una fuga degna di questo nome. Non è la sua giornata, come non lo è stata nemmeno quella della crono, peraltro chiusa nei primi dieci: non è quello del Giro né quello che al Tour si è imposto con una fuga dal primo all’ultimo chilometro, ma che al terzo grande giro accusi la fatica ci sta.