Roma, 21 luglio 2022 - Dopo la stoccata sulle Alpi arriva quella sui Pirenei che probabilmente chiude i giochi per la vittoria finale del Tour de France 2022: Jonas Vingegaard stacca ancora il (bis)campione uscente Tadej Pogacar e mette entrambe le mani sulla Grande Boucle al termine di una tappa destinata a consegnare al ciclismo un'immagine storica.
"Grazie alla squadra"
Lo sloveno cade in discesa e il danese, che poco prima aveva rischiato a sua volta di finire sull'asfalto, si ferma e lo attende: i due poi si scambiano una stretta di mano e tornano a 'suonarsele' in salita, con la maglia gialla che conferma la propria netta superiorità. Merito di un ragazzo che fino a pochi anni fa aiutava i genitori al mercato del pesce, ma merito anche della sua squadra, la Jumbo-Visma, prontamente ringraziata a margine del traguardo di Hautacam. Una parola buona per Sepp Kuss ("è stato straordinario"), un'altra per Wout Van Aert, l'infaticabile gregario di lusso (nonché maglia verde) che in bicicletta sa fare proprio tutto e un'altra ancora per Pogacar, il rivale battuto sia sulle Alpi sia sui Pirenei senza esclusione di colpi, se non quelli bassi: il giovane e timido Vingegaard davanti a microfoni e taccuini non sembra avere la spavalderia dell'ancora più giovane (ma meno timido) Pogacar, che si riscopre umano dopo un biennio vissuto da supereroe. Il danese si prende la tappa ("avevo promesso alla mia compagna e a mia figlia che oggi avrei vinto per loro"), la gloria ("ma manca ancora un po' prima di poter festeggiare"), la palma di uomo squadra ("i miei compagni sono stati incredibili") e quella di simbolo di sportività ("l'aspetto umano viene prima della bicicletta"). Adesso manca solo la maglia gialla sugli Champs-Elysées: poco più di una formalità.
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