Roma, 19 luglio 2022 - Nello sport il termine 'favola' è spesso piuttosto inflazionato, ma quella vissuta nella tappa 16 del Tour de France 2022 da Hugo Houle, di professione onesto mestierante presso l'Israel-Premier Tech, merita assolutamente tutti i titoloni e le emozioni del caso.
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Una dedica speciale
Il protagonista è un canadese compagno di squadra di corridori ben più blasonati: su tutti le vecchie glorie Chris Froome e Jakob Fuglsang, fresco di ritiro per una frattura a una costola. Nomi attempati ma comunque suggestivi e attesi dal pubblico del grande ciclismo, che invece sul primo assaggio dei Pirenei si gode l'impresa a sorpresa del classe '90, che si inserisce in una maxi fuga che annoverava tra gli altri Wout Van Aert, Aleksandr Vlasov e Damiano Caruso e saluta tutti sul Mur de Péguère. Il saluto, quello vero, sul traguardo di Foix è tutto per suo fratello Pierrick, ucciso quasi dieci anni fa da un ubriaco durante un allenamento. "Da quando sono diventato professionista, il mio obiettivo era vincere una corsa, cosa che non avevo mai fatto se non a cronometro e dedicarla a Pierrick: con lui - continua Houle tra le lacrime - guardavo le tappe del Tour e aver coronato questo sogno proprio qui è fantastico". Poi il racconto - un po' più tecnico e meno romantico - di come sia maturato il secondo successo in assoluto di un canadese al Tour. "Ero andato in fuga per essere da supporto a Michael Woods, ma poi in salita ho provato ad anticipare tutti e, anche se è stato difficile, è andata bene: ho tenuto duro negli ultimi km perché volevo a tutti i costi vincere". Da oggi tutto il mondo conosce la speciale motivazione.
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