Roma, 26 novembre 2022 - Le scorie, fisiche e psicologiche, del brutto epilogo della sua Vuelta 2022 ancora si sentono: per Primoz Roglic, all'epoca sulle tracce di Remco Evenepoel, una rovinosa caduta seguita dall'inevitabile ritiro e da un'operazione alla spalla che però non sembra minare le ambizioni per il 2023.
I dettagli
Ai microfoni di Bici.Pro lo sloveno ha innanzitutto parlato di come procede il suo recupero. " Pian piano inizio ad allenarmi: sono passate 6 settimane dall'intervento e va sempre meglio, con il braccio che ormai può fare quasi tutti i movimenti". Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, ma da qui ad avere certezze sul programma della prossima stagione ce ne passa. "Per me sarà un po' tutto un mistero. Molto dipenderà dal responso che mi darà il controllo in programma da qualche giorno: l'obiettivo è avere il via libera per presentarmi al ritiro l'11 dicembre". Nel mirino c'è il solito tarlo chiamato Tour de France. "Penso di avere ancora le carte in regola per vincere la Grande Boucle. I bilanci li tirerò solo a fine carriera: per ora mi limito a continuare finché avrò la scintilla giusta dentro". Non solo le ambizioni personali: Roglic torna sullo scorso Tour, quello vinto dal compagno di squadra Jonas Vingegaard anche grazie al suo prezioso lavoro da gregario. "Uno dei giorni per me più belli in assoluto è stato quello della scalata al Col du Granon: è stato fantastico far parte di quell'azione. Dopo però è stato doloroso guardare da casa il trionfo della squadra, ma purtroppo non potevo proprio andare avanti".
Leggi anche - Coppa Davis, Italia-Canada: orario e dove vederla in tv