Venerdì 22 Novembre 2024
MANUEL MINGUZZI
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Sci, l’Italia chiude la stagione con 31 podi totali. È record al femminile

Ancora un'ottima stagione al femminile con il record di podi, al maschile ci si salva ancora con la velocità: l’Italia resta ai vertici dello sci alpino mondiale

Sofia Goggia

Sofia Goggia

Soldeu, 19 marzo 2023 - L’ultima giornata di gare si è chiusa senza podi, Marta Bassino sesta nel gigante e Alex Vinatzer quinto in slalom, ma la stagione azzurra dello sci alpino si conferma oltremodo positiva e in salute. E’ tempo di bilanci a fine stagione e per l’Italia sono ampiamente con voti sopra la sufficienza abbondante. Soprattutto per quanto riguarda il comparto femminile che ha conquistato ben 26 podi totali in stagione al cospetto dei 5 dei colleghi maschietti, peraltro tutti nelle discipline veloci. E’ il poker di regine composto da Sofia Goggia, Marta Bassino, Federica Brignone ed Elena Curtoni a rappresentare la nazionale italiana ai vertici dello sci alpino, anche se su tre discipline in lotta è arrivata solo la coppa di specialità di discesa con Goggia. Al maschile, invece, a salvare la spedizione sono stati ancora una volta le discipline veloci con Mattia Casse ormai perno degli uomini jet e destinato a raccogliere il testimone da Dominik Paris.

Quanto prendono sciatori e sciatrici (premi): nel 2023 Goggia davanti a Brignone

Record al femminile: Goggia super con cinque vittorie

Stagione superlativa per la valanga rosa. Battuto il record stagionale risalente al 2016/2017 (25 podi contro i 26 attuali), la nazionale azzurra si è confermata ai vertici del mondo in tre discipline su quattro. A trainare le azzurre sicuramente le cinque vittorie stagionali di Sofia Goggia con annessa coppa del mondo di discesa, terza consecutiva e quarta in totale, ma ben supportata anche dalle altre discipline con Federica Brignone (una vittoria, cinque secondi posti e un terzo posto), Marta Bassino (una vittoria, due secondi e quattro terzi posti) ed Elena Curtoni (una vittoria, due secondi posti e un terzo). In totale fanno 26 podi per un record che potrebbe cadere anche nelle prossime annate se tutte e quattro si confermeranno ai vertici delle loro discipline. Sofia Goggia punta a proseguire il dominio in discesa ma con l’obiettivo di migliorare in supergigante e gigante e tentare di aumentare le sue possibilità per la coppa generale, infortuni e sfortuna permettendo. Poi Federica Brignone, l’unica donna italiana ad aver vinto una coppa generale. Sulla valdostana aleggiano ancora le voci di un ritiro, ne hanno parlato i media austriaci ma non ci sono conferme, e qualora dovesse continuare si ripresenterebbe per il 2023/2024 già competitiva su tre fronti e con l’intenzione di implementare la sua velocità in discesa senza perdere la sua capacità tecnica in superg e gigante. Elena Curtoni invece sembra indirizzata a specializzarsi sempre di più nelle discipline veloci, cercando di migliorare in discesa nelle zone di scorrevolezza e ritentando le sue carte sulla coppa di specialità di super g sfumata all’ultima gara di Soldeu con il trionfo di Lara Gut. Infine, Marta Bassino, la quale difficilmente potrà ottenere risultati di grande rilievo in discesa vista la sua minuta stazza, ma potrà giocarsela in superg, dove è campionessa del mondo, e in gigante, dove ha avuto il pettorale rosso nella prima parte di stagione. Sarà ancora questo poker di campionesse a trainare la squadra, un mix di talento, esperienza e gioventù in grado di coprire il 75% delle discipline dello sci alpino mondiale. Per quanto riguarda i record individuali, Federica Brignone è terza di sempre in Italia per podi conquistati nel massimo circuito con 56 alle spalle di Gustav Thoeni che è a quota 69, potrebbe essere raggiunto la prossima stagione, e di Alberto Tomba, irraggiungibile con 88 podi. Sofia Goggia è invece la terza all time come numero di vittorie (22) dietro Alberto Tomba con 50 e Gustav Thoeni con 24, raggiungibile il prossimo anno se Sofia terrà le sue medie. Resta però una disciplina in difficoltà al femminile, ed è lo slalom. Alle finali di Soldeu non si sono qualificate le specialiste azzurre nei primi 25 posti della classifica e le varie Lara Della Mea, Martina Peterlini, Marta Rossetti e Vera Tschurtschenthaler dovranno alzare sensibilmente il livello per e trovare degne eredi di una specialità che in passato ha visto grandi campionesse cimentarsi come Deborah Compagnoni, Lara Magoni, fino alle più recenti e competitive Nicole Gius, Manuela Moelgg e Irene Curtoni.

 

 

Squadra maschile al ricambio generazionale

 

Situazione di ricambio generazionale al maschile. I cinque podi stagionali ottenuti portano la firma delle discipline veloci, ma non tanto con Dominik Paris bensì con Mattia Casse, capace di salire tre volte a podio e ormai primo violino della squadra jet azzurra. Sarà lui il nuovo leader della nazionale con un Domme in calo, solo un secondo posto a Cortina in stagione, mentre l’altro podio stagionale porta la firma di Florian Schieder in quel di Kitzbuhel. Sembra una sorta di passaggio del testimone dalla generazione degli Innerhofer e dei Paris a quella dei Casse e dei Schieder, magari con l’aiuto di Bosca e di qualche altra giovane leva. C’è materiale per proseguire una buona tradizione sfruttando anche i ritiri prestigiosi di questa stagione (due su tutti Matthias Mayer, che potrebbe tornare, e Beat Feuz). Nelle discipline tecniche si muove qualcosa. In slalom gigante c’è il classe 2001 Filippo Della Vite a rappresentare il futuro, già due top ten in stagione, mentre in slalom si attende l’esplosione definitiva di Alex Vinatzer. Ottenuta una preziosa medaglia mondiale, l’altoatesino classe 1999 dovrà trovare continuità anche in Coppa del mondo dove in stagione ha ottenuto un quarto e un quinto posto ma ancora troppi ritiri. La velocità c’è, lo ha già dimostrato da due anni a questa parte, ma la continuità ancora no ed è fondamentale trovarla per issarsi anche nella lotta ad una eventuale coppa di specialità. Su Vinatzer andrà fatta anche una scelta strategica, se cioè farlo diventare solo specialista dello slalom o se cercare di ampliare il suo bagaglio tecnico fino al gigante dove in stagione si è cimentato senza grandi risultati. A rappresenta una buona assicurazione sul futuro è anche Corrado Barbera fresco campione mondiale junior di slalom e chiamato al grande salto tra i grandi dopo il primo assaggio nello slalom di Soldeu vinto da Zenhaeusern su Braathen e Kristoffersen. Il percorso, sia della nazionale maschile che di quella femminile, è dunque finalizzato a Milano Cortina 2026, all’Olimpiade italiana, a cui ormai mancano solo tre anni. Se ci saranno tutti questi atleti non è dato sapere, ma di sicuro lo sci alpino sembra possedere ancora buone carte da giocare sia nel presente che nel futuro, con la possibilità di restare ai vertici ancora per diversi anni e sperando, chissà, di trovare qualcuno in grado di scalfire la supremazia di Mikaela Shiffrin e Marco Odermatt. Regina e re hanno davanti forse un lungo regno e tutti gli avversari saranno chiamati ad un grande lavoro per colmare il gap. Chi ce la farà? Leggi anche - Lara Gut regina del super g, beffata Curtoni