Roma, 18 ottobre 2022 - I Mondiali di pallavolo femminile 2022 sono andati in archivio con la netta vittoria della Serbia sul Brasile: sul terzo gradino del podio si è piazzata un'Italia alle prese ancora con gli strascichi del caso Paola Egonu che, in attesa che la diretta interessata sciolga le riserve sul proprio futuro, obbligano l'intera Federazione a fare determinate considerazioni.
Egonu e il futuro in Nazionale
La prima, la più importante, porta ovviamente a compattarsi intorno all'opposto veneto, il cui destino in Nazionale dovrebbe essere deciso nelle prime settimane del 2023. Tutti sperano naturalmente nel lieto fine, ma se così non dovesse essere e se alla fine Egonu dovesse davvero confermare l'addio alla maglia azzurra, l'Italvolley dovrebbe andare a caccia di un nuovo opposto di livello. Al di là della presenza in rosa già dell'ottima Sylvia Nwakalor, tutti gli indizi portano a Ekaterina Antropova, classe 2003 di 202 cm nata in Islanda ma di nazionalità russa e in forza a Scandicci. Proprio sulla questione nazionalità c'è tuttora un contenzioso in corso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna, l'organo autonomo del CIO che si occupa di controversie giuridiche, regolamentari e finanziarie in materia di sport. Tutto è nato nella scorsa stagione, quando la CEV ha cambiato la nazionalità di Antropova: da italiana a russa, tra l'altro nonostante le dichiarazioni di quest'ultima Federazione, che aveva affermato di non aver mai tesserato l'opposto. Entro circa un anno la matassa dovrebbe essere risolta in un senso o nell'altro, con l'Italvolley che si dichiara ottimista al riguardo: se poi l'eventuale arrivo in azzurro di Antropova fosse sommato alla permanenza con ritrovato entusiasmo di Egonu, allora la festa potrebbe essere davvero completa.
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