Lunedì 4 Novembre 2024
LEO TURRINI
Altri Sport

Paltrinieri, l'importante è esagerare

Quello che sta facendo, i risultati che sta ottenendo, insomma, il suo essere speciale, anfibio e multiplo, ecco, tutto ciò fa indiscutibilmente di lui il più grande nuotatore italiano di tutti i tempi

Gregorio Paltrinieri (Ansa)

Gregorio Paltrinieri (Ansa)

Non sono sicuro che il mio figlioccio Paltrinieri conosca il canzoniere del mitico Enzo Jannacci. Del resto, giustamente questo storico fachiro dell’acqua appartiene ad un’altra generazione e ha sicuramente altri gusti musicali.

Eppure, c’è una canzone del Dottor Jannacci che si intitola l’importante è esagerare. Ora, io credo non ci sia commento migliore per l’impresa ennesima del nuotatore emiliano. Dopo aver riconquistato il trono mondiale nei 1.500 in piscina, Greg si è impadronito della corona di Nettuno. Avendo vinto il titolo iridato nella 10 chilometri di fondo, è ufficialmente il Re del Mare.

Devo candidamente ammettere, da amico di famiglia, che persino io rimasi vagamente perplesso quando Greg, lontana ancora l’Olimpiade di Tokyo, mi venne a dire che la vasca non gli bastava più. Si sentiva quasi soffocare,  nella dimensione chiusa e fatalmente ristretta della piscina.

Aveva bisogno delle onde, per sentirsi vivo. E forse anche per non morire di noia.

Quello che sto facendo, i risultati che sta ottenendo, insomma, il suo essere speciale, anfibio e multiplo, ecco, tutto ciò fa indiscutibilmente di lui il più grande nuotatore italiano di tutti i tempi, a prescindere dal genere. Lui è uno degli Eroi Azzurri in toto e in generale, un Fausto Coppi nell’acqua. Anche un esempio e non solo un simbolo, se si pon mente al secondo posto, nella dieci chilometri, del compagno di squadra Acerenza.

Mi fermo qui, con una semplice postilla. Proprio perché ha scelto di nuotarci dentro, perché ha scelto di condividerne le asprezze e le insidie, GregOro Paltrinieri è anche testimonial di una campagna per salvare il mare dall’orrore dell’inquinamento. Perché l’importante è esagerare, come cantava Jannacci.