Orbassano, 15 marzo 2023 - La Milano-Torino 2023 è ormai un appuntamento consueto per le ruote veloci e una sorta di antipasto in vista della Milano-Sanremo 2023: le aspettative, al netto di un percorso quasi totalmente piatto, non vengono deluse dalla corsa più antica del mondo. Il primo onere del gruppo è riprendere i fuggitivi del mattino: missione che riesce a 12 chilometri dal traguardo e solo dopo una lunga fase di controllo. A quel punto salgono in cattedra le squadre dei velocisti più attesi, tra i quali a spuntarla è l'olandese - il primo a vincere questa corsa - che non ti aspetti: l'esperto, ma di fatto mai uomo copertina, Arvid De Kleijn, che rimonta Marius Mayrhofer e chiude - forse cambiando anche la propria traiettoria - verso le transenne un contrariato e polemico Fernando Gaviria. La manovra, come da previsioni, non piace al colombiano ma non viene sanzionata dalla giuria e così il successo va a uno degli uomini meno attesi anche a causa di una squadra sulla carta non attrezzatissima (la Tudor Pro Cycling Team), che in maniera furba sfrutta il lavoro altrui e la giornata non di grazia dei favoriti numero uno. Per molti di loro, a parziale giustificazione, va detto che l'appuntamento odierno è stato vissuto quasi come una sgambata ad altissima velocità, dato che comunque il focus è tutto sulla Milano-Sanremo 2023, dove però l'elenco dei pretendenti si allungherà all'infinito: chi marcherà visita è invece Tom Pidcock, che paga quindi a carissimo prezzo le due cadute occorse nella Tirreno-Adriatico 2023.
I favoriti della vigilia
Un anno fa questa corsa diede il via alla rinascita di Mark Cavendish: è indubbiamente il britannico, al netto di una carta d'identità non più verdissima, l'uomo più atteso della giornata. Riflettori puntati anche su altri velocisti di tutto rispetto presenti al via. Si comincia da Nacer Bouhanni, che nella scorsa edizione fu costretto ad accontentarsi del posto d'onore e si arriva a Fernando Gaviria, Biniam Girmay e Dylan Groenewegen, con quest'ultimo che insegue addirittura il primo successo sul suolo italiano. Più defilate le candidature di Jordi Meeus, Rick Zabel, Itamar Einhorn e Marius Mayrhofer, mentre per la spedizione azzurra, a secco in questa corsa addirittura dal 2015, quando a vincere fu Diego Rosa, sembrano in lizza per un ottimo piazzamento Luca Mozzato e Matteo Moschetti: molto più defilata la candidatura di Niccolò Bonifazio, al via sulla carta con i gradi di capitano.
La cronaca
Pronti, via e dopo il ritiro alla partenza di Mike Teunissen (Intermarché-Circus-Wanty) si forma subito il primo tentativo di fuga, che è poi anche quello buono: a comporlo sono Andrea Pietrobon (Eolo-Kometa Cycling Team), Alessio Nieri (Green Project-Bardiani-CSF-Faizanè), Alessandro Iacchi, Veljko Stojnic (Team Corratec), Johan Meens (Bingoal WB) e Stefan De Bod (EF Education-EasyPost). Questo drappello guadagna presto un margine rincuorante che arriva a oltre 2', segno di un iniziale prevedibile lecito disinteresse del gruppo: lo testimonia la crescita del vantaggio, che arriva a sfiorare i 3' nonostante il controllo di Team DSM, Movistar Team e Team Jayco AlUla, con quest'ultima squadra che perde per una caduta Blake Quick. Terminata la prima fase di forcing degli inseguitori, il distacco tra i due drappelli torna di poco inferiore ai 3': il primo degli attaccanti a essere ripreso dal gruppo è Pietrobon, rimasto attardato dopo una foratura. Il plotone principale, dimezzato lo svantaggio, rallenta di nuovo e lascia così ancora in avanscoperta - ma sotto controllo - i fuggitivi. In realtà sotto l'impulso dell'azione della Movistar, il gap crolla ancora e arriva addirittura ad appena 40'' quando al traguardo mancano poco meno di 50 km. L'effetto 'elastico' però continua, perché il gruppo non ha ancora intenzione di ricucire il margine esponendosi così a una parte finale di gara che potrebbe creare altri pericoli: uno su tutti, il blitz di qualche finisseur. Intanto la lunga resistenza continua a fiaccare la resistenza dei fuggitivi: su un breve strappo Stojnic perde contatto e molla. Davanti resta così un poker di uomini composto da De Bod, Nieri, Iacchi e Meens: per loro appena una manciata di secondi di vantaggio a dispetto del forcing del gruppo, che a 25 km dal traguardo deve vedersela con un tratto di strada ricco di ostacoli di varia natura. Neanche queste problematiche, tra spartitraffico, gallerie e rotatorie, riescono a impedire il ricongiugimento, che avviene a 12 km dalla conclusione. Cominciano così le manovre delle squadre dei velocisti più attesi per impossessarsi delle posizioni migliori del gruppo, ormai compatto dopo ben 178 km. Gli imprevisti però negli ultimi km, piuttosto complicati sotto il profilo planimetrico, non mancano: a 6 km dal traguardo il plotone è spezzato da una caduta che coinvolge Matteo Malucelli (Bingoal WB), un altro di quei profili di secondo piano che avrebbe potuto ambire al successo finale. Nel secondo troncone resta anche Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla), uno dei grandi favoriti di giornata: a soccorso dell'olandese corre in ripiegamento difensivo l'intera squadra. La velocità e le continue rotonde allungano il gruppo, con il Team DSM che sembra l'unica formazione ben posizionata quando alla fine manca poco più di 1 km. L'ultimo ostacolo per il plotone è una curva a sinistra, seguita da una chicane, anch'essa superata senza problemi. Comincia così ufficialmente la volata, vinta dal corridore che non ti aspetti: a spuntarla è Arvid De Kleijn (Tudor Pro Cycling Team), che beffa in rimonta Marius Mayrhofer (Team DSM) e Fernando Gaviria (Movistar Team), che nell'occasione lamenta anche di essere stato chiuso verso le transenne con un cambio di traiettoria.
Ordine d'arrivo Milano-Torino 2023
1) Arvid De Kleijn (TUD) in 3h59'02'' 2) Fernando Gaviria Rendon (MOV) st 3) Casper Van Uden (DSM) st 4) Itamar Einhorn (IPT) st 5) Matteo Moschetti (Q36) st 6) Nacer Bouhanni (ARK) st 7) Jordi Meeus (BOH) st 8) Andrea Vendrame (ACT) st 9) Jon Aberasturi Izaga (TFS) st 10) Dylan Groenewegen (JAY) st
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