Istanbul, 6 marzo 2023 - Italia da sballo agli Europei indoor di atletica leggera. La squadra capitanata da Marcell Jacobs conquista il primo posto nella classifica per Paesi grazie a un bottino finale di due ori e quattro argenti, gli ultimi due arrivati nella giornata di chiusura della rassegna continentale. Quello di Istanbul è il risultato migliore mai fatto registrare da una nostra spedizione, che festeggia le seconde piazze della staffetta 4x400 femminile composta da Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari ed Eleonora Marchiando (con anche il nuovo primato nazionale sulla distanza fissato a 3:28.61), e di Larissa Iapichino. Iapichino che sfiora l'impresa nel salto in lungo: all’ultimo tentativo, l'atleta classe 2002 decolla al favoloso record italiano al coperto di 6,97, a soli tre centimetri dal 7,00 della vincitrice, la britannica Jazmin Sawyers.
Gli altri azzurri
A un soffio dal podio Lorenzo Simonelli nei 60 ostacoli. Quarto al traguardo in 7.59 ad appena cinque millesimi di secondo dal bronzo, il ventenne romano toglie sette centesimi alla sua migliore prestazione italiana under 23 e diventa il terzo azzurro di sempre, concludendo la prova davanti a Paolo Dal Molin, quinto. Nella finale dell’alto, sesto il bresciano Christian Falocchi con 2,19 al terzo tentativo prima di tre errori a 2,23. Un paio di gradini più indietro Marco Fassinotti, ottavo e non al meglio della condizione per la febbre degli ultimi giorni, che deve ricorrere alla terza prova per aver ragione della quota di 2,15 e poi sbaglia tre volte a 2,19. Infine, settimo e ottavo posto negli 800 per Catalin Tecuceanu (1:48.54) e Simone Barontini (1:48.63).
La scheda di Iapichino
Ma scopriamo chi è Larissa Iapichino: è la figlia della due volte campionessa del mondo del salto in lungo Fiona May e di Gianni Iapichino, ex primatista italiano dell’asta. Il nome Larissa deriva dalla lunghista ucraina Berezhnaya, amica e avversaria della mamma. Conosciuta dal grande pubblico per uno spot televisivo che la vedeva protagonista da piccolina, all’inizio ha praticato danza, nuoto e in particolare ginnastica artistica per otto anni. Nell’estate 2015 ha deciso di provare con l’atletica, dopo aver assistito come regalo di compleanno al meeting di Montecarlo insieme alla mamma. Il suo primo tecnico a Calenzano è stato Enrico Mancini, nella velocità e poi sugli ostacoli. Nel 2016 si è aggiudicata il tricolore cadette dei 300hs confermandosi nell’edizione successiva. Talento in pista ma anche in pedana, coltivato allo stadio Ridolfi di Firenze da Gianni Cecconi nei salti e Ilaria Ceccarelli sugli ostacoli: nel 2018 il primo acuto nel lungo con il 6.36 della migliore prestazione nazionale under 20 al coperto e il 6.38 della stagione estiva. Nel 2019 il decollo: ai Tricolori di Agropoli un volo a 6.64 l’ha resa primatista italiana tra le allieve e anche tra le juniores, battendo il record di Maria Chiara Baccini (6.55) che resisteva dal 1998. Ha conquistato l’oro, già vinto dalla mamma nel 1987 a Birmingham con la maglia della Gran Bretagna, agli Europei under 20 di Borås dove ha sconfitto avversarie più grandi anche di due anni. Nel 2020 ha cominciato a dedicarsi soltanto al lungo con il tecnico Gianni Cecconi ed è atterrata a 6.80 al meeting di Savona, seconda italiana di sempre. Nel 2021 si è migliorata ancora con il clamoroso 6.91 ad Ancona, primato mondiale under 20 indoor, eguagliando il record nazionale assoluto al coperto di Fiona May, poi un infortunio ha impedito la partecipazione olimpica. Dal giugno 2021 il suo allenatore è il papà Gianni. Nel tempo libero si diverte a scrivere. Diplomata al liceo scientifico a Firenze, studia giurisprudenza.