Are, 10 marzo 2023 - Mikaela Shiffrin entra nella storia dello sci alpino dalla porta principale. La tanto attesa vittoria numero 86, eguagliando il record assoluto di Ingemar Stenmark, è arrivata nel gigante di apertura della tappa di Are in Svezia. L’americana, dunque, appaia lo svedese nella classifica dei più vincenti in Coppa del Mondo grazie al netto successo su Federica Brignone e Sara Hector. Shiffrin raggiunge il record più atteso dopo 245 gare disputate e sulla pista dove vinse la prima gara in carriera, il 20 dicembre 2012, all’età di 17 anni.
Prima manche
I caratteristici i dossi di Are non hanno creato difficoltà a Mikaela, anche se la tracciatura è abbastanza corta e si sta sotto il minuto di gara e senza la parte di muro iniziale prima della traversa, che avrebbe potuto scavare un ulteriore scolco. Ed è proprio sui dossi che esce nella prima manche una delle protagoniste, ovvero la svizzera Lara Gut che dunque dice addio alle possibilità di vincere la coppa di specialità. Ma poco importa, perché Mikaela Shiffrin mette subito le cose in chiaro prendendosi già un grande vantaggio sulle rivali. L’unica a rimanere vicina è la canadese Valerie Grenier, seconda a 58 centesimi, davanti all’austriaca Franziska Gritsch, terza a 93 centesimi. Tutte le altre viaggiano a oltre un secondo di ritardo, a partire da Federica Brignone quarta a 1”04, Maryna Gasienica Daniel quinta a 1”08 e Sara Hector sesta a 1”13. Ancora peggio va ad altre due big come Petra Vlhova e Marta Bassino, distanziate di 1”60 e 1”73. L’americana mette una ipoteca sulla coppa di specialità già a metà gara e anche sulla vittoria 86 per raggiungere Ingermar Stenmark. Impressionante la capacità di Shiffrin di creare distacchi simili su una pista corta e sostanzialmente facile, a dimostrazione di una grande superiorità tecnica. In casa Italia in gara anche Sofia Goggia, ma c’è ancora molto lavoro da fare sulla tecnica e il ritardo (3”32) non le ha consentito di qualificarsi alla seconda. Dentro invece Roberta Melesi ed Elisa Platino con il ventiquattresimo e venticinquesimo tempo.
Seconda manche
Il tracciato della seconda manche gira un po’ di più, infatti i tempi si alzano di un paio di secondi, ma restano comunque i temibili dossi da affrontare con la giusta lucidità e la giusta linea. Se la cavano bene le due azzurre più lontane dal podio, ovvero Platino e Melesi, con la prima che recupera sei posizioni e chiude diciannovesima, mentre Marta Bassino non trova ritmo per rimontare e si deve accontentare dell’undicesima piazza. Nella lotta al vertice alla fine la spunta Mikaela Shiffrin, che dunque raggiunge il trono di Ingermar Stenmark ad 86 vittorie sul massimo circuito e domani, con lo slalom, avrà la possibilità di batterlo. Il dominio statunitense non è stato scalfito nella seconda manche, con Grenier e Gritsch a commettere errori gravi, lasciando la porta aperta a Federica Brignone, capace di salire in seconda piazza battuta solo da Shiffrin. Brava l'azzurra a carvare e creare velocità come solo lei sa fare quando c'è da attaccare a tutta: la valdostana è lesta a sfruttare l'occasione rimontando due piazze e contenendo il ritorno di Hector alla fine terza. E’ storia dunque, con l’americana Shiffrin che vince con 64 centesimi di vantaggio su Brignone e 92 sulla padrona di casa Sara Hector vincendo anche la coppa di specialità di gigante. Quarta Petra Vlhova, in rimonta dalla decima, quinta Tessa Worley con Valerie Grenier alla fine solo seta. Franziska Gritsch è invece uscita a poche porte dal traguardo ma con tempi non da podio. Shiffrin nella storia e domani potrebbe esserci un’altra pagina da leggenda.