Roma, 17 ottobre 2022 - Il momento che, carta di identità alla mano, pareva non dover mai arrivare si è invece compiuto dopo la Veneto Classic 2022, la gara che ha di fatto chiuso la stagione ciclistica in Italia: Davide Rebellin ha appeso la bici al chiodo alla veneranda età di 51 anni.
I dettagli
A Bassano del Grappa molti riflettori sono andati su colui che proprio all'alba di quest'annata aveva festeggiato i 30 anni di attività, impreziositi da tanti successi di rilievo in particolare nelle Classiche: per la precisione l'Amstel Gold Race 2004, la Liegi-Bastogne-Liegi 2004, la Classica di San Sebastian 1997 e ben 3 trionfi nella Freccia Vallone (2004, 2007 e 2009), oltre a 1 tappa al Giro d'Italia e a un'edizione della Tirreno Adriatico (2001). In realtà si tratta solo degli highlights di un'epopea non priva di momenti bui, come l'ombra del doping scesa sulla sua figura e poi di fatto mai andata totalmente via neanche dopo i 2 anni di squalifica e successiva assoluzione. Roba consueta nel ciclismo a cavallo tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2000: quel ciclismo che Rebellin lascia al termine di una gara in cui si è piazzato 30esimo e che è stata vinta da Marc Hirschi, che curiosamente rappresenta invece la nuova nidiata di talenti che per il momento sta lasciando a bocca asciutta l'Italia, che appena poche settimane fa ha salutato un'altra icona come Vincenzo Nibali.
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