Roma, 22 maggio 2020 - Ritirarsi? Non ci pensa nemmeno. Il 49enne Davide Rebellin ha intenzione di proseguire la sua attività agonistica dopo la pandemia. Il ciclista di San Bonifacio non vuole che a causare il suo ritiro sia il coronavirus, anzi spera di nuovo di poter calcare palcoscenici importanti per poter concludere la carriera sulle strade delle classiche che lo hanno visto protagonista.
"Non voglio che sia il coronavirus a decidere quando ritirarmi - ha affermato a Ultimo chilometro, come riportato da Cylcingpro - Voglio scegliere io il momento in cui smettere e vorrei farlo in una gara importante. Il mio sogno sarebbe chiudere in una formazione che possa farmi partecipare alle classiche e poter terminare lì la carriera. Ovviamente non so che risultati potrei ottenere visto che sono anni che non partecipo a queste gare". Rebellin, tra l'altro, non si ritirerebbe nemmeno vincendo il campionato nazionale: "No, se vincessi vorrei correre almeno per un anno perché è una maglia che non ho mai indossato. Sarebbe un sogno". Poi c'è la realtà attuale post coronavirus, con le squadre più piccole che rischiano di non avere gare a cui partecipare nel 2020. Un problema per gli sponsor e soprattutto per i corridori più giovani che hanno bisogno di correre e crescere: "La speranza è che anche le squadre più piccole possano avere opportunità di correre - ha ribadito Rebellin che ora corre per la Meridiana Koren - Dobbiamo pensare agli sponsor, che potrebbero investire anche nel 2021, e ai giovani corridori che hanno bisogno di gareggiare". Anche Rebellin, nella fase di lockwodn, ha continuato ad allenarsi: "Come tutti ho fatto rulli, sessioni ogni giorno, ma si tratta più di mantenimento visto che ora non sappiamo con certezza quando correremo. Poi alla mia età non posso permettermi di stare un mese fermo".