Roma, 22 agosto 2022 - Per il momento la cronaca parla della squalifica dal Tour de France 2022, dove si era piazzato sesto in classifica generale e della rinuncia volontaria alla Vuelta 2022: eppure la vicenda Nairo Quintana, sanzionato dall'UCI in seguito alla positività al Tramadolo, sembra ben lontana da una conclusione. Parola di Andres Charria, avvocato del colombiano.
"Una procedura strana"
La difesa del legale, intervistato dal quotidiano spagnolo Marca, parte da un dato di fatto. "La sostanza incriminata non è inclusa nell'elenco di quelle dopanti: è un oppioide sintetico che viene utilizzato per alleviare il dolore. Di questo è consapevole la stessa UCI, che ha comunque deciso di comminare questa sanzione". Charria non vuole però sentir parlare di complotto ai danni del suo assistito. "Penso semplicemente che sia tutto molto strano e frettoloso: a cominciare dai soli 10 giorni di tempo per impugnare la sentenza a fronte dei 21 di solito concessi dal TAS. Inoltre - continua l'avvocato - il Tramadolo è consumato spesso perché è un ottimo antidolorifico, ma io comunque credo a Nairo che afferma di non averne usufruito". A detta di Charria c'è anche altro che rende la sanzione poco limpida. "Il campione di sangue non è stato analizzato da un laboratorio accreditato dalla WADA. La procedura usata potrebbe essere affidabile, ma forse non lo è la persona che l'ha portata avanti: ci sono così tante stranezze in questa vicenda - chiude il legale - che confidiamo nella revoca della sanzione, che è costata a Nairo il premio e i punti guadagnati al Tour senza neanche avergli concesso la possibilità di essere avvisato o ascoltato".
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