Roma, 23 novembre 2020 – Il Covid non ha impattato solo sui calendari del ciclismo, sulle porte chiuse, sui bilanci delle squadre, ma anche sui controlli antidoping. La denuncia è del Movimento per un Ciclismo Credibile (MPCC) che in un documento ha lamentato il calo consistente dei controlli a causa della pandemia, pur trovando lo stesso numero di casi del 2019. Secondo l’MPCC questo potrebbe significare casi non rilevati a causa della diminuzione di test.
“La pandemia globale di coronavirus è stata un serio ostacolo alla lotta anti-doping quest'anno", si legge nel comunicato dell'MPCC, un calo di test soprattutto relativo ai primi mesi di lockdown, mentre a settembre i dati erano tornati nella norma. Sono comunque stati trovati 12 casi di doping nel 2020, come riporta Cyclingnews: 9 su strada, 1 in BMX, 1 in mountain bike e 1 in pista tra gennaio e ottobre 2020. Anche il CADF (ovvero la Cycling Anti-Doping Foundation) aveva sottolineato una diminuzione del 90% di controlli fuori competizioni nei primi mesi di pandemia.