Roma, 22 febbraio 2023 - Il ciclismo si sta sempre di più avvicinando all'Africa e viceversa: tra i grandi fautori di questa svolta c'è indubbiamente Chris Froome, che dal Ruanda continua a sponsorizzare il movimento del suo continente.
I dettagli
Il keniota (naturalizzato britannico) è da sempre impegnato in prima linea per diffondere uno sport che, a determinate latitudini, ha spesso incontrato ostacoli di natura strutturale. "Qui una bici ha un valore grande, non come in Europa": in questa frase del corridore della Israel-Premier Tech è racchiusa la sintesi delle difficoltà appena accennate. Eppure, per Froome (e non solo) l'Africa è un continente che può dare tanto al ciclismo. "In stati come il Ruanda o il mio Kenya si vive ad altitudini molto elevate in cui c'è un microclima particolare molto indicato per questo sport e non solo per la corsa. Qui ci sono molti ragazzi alti e magri: hanno un fisico in un certo senso simile al mio - conclude il classe '85 - e quindi penso non avrebbero alcun problema a rendere bene in bicicletta". E se lo dice uno che in carriera ha vinto tutti i Grandi Giri (con tanto di poker a referto al Tour de France) c'è da crederci. Senza dimenticare l'exploit dell'anno scorso di Biniam Girmay.