Istanbul, 4 marzo 2023 - Il cielo è azzurro sopra Istanbul. Pochi minuti dopo l'argento conquistato nel salto in lungo da Dariya Derkach, arriva la storica doppietta nei 60 metri. L'Italia sale sul primo e sul secondo gradino del podio nei 60 metri grazie a Samuele Ceccarelli, che dopo quello nazionale ottiene anche il titolo continentale con il tempo di 6.48, davanti ad un Marcell Jacobs non in perfette condizioni e che deve cedere lo scettro conquistato nel 2021, fermando il cronometro a 6.50. Terzo è lo svedese Henrik Larsson in 6.53.
"Non so cosa dire, davvero, sembro monotono a dire che non me l'aspettavo ma è così", dice ai microfoni di RaiSport, Samuele Ceccarelli. "È una bella soddisfazione, credo sia scontato dirlo, ero alla mia prima competizione importante e ho vinto. Mi sono un po' irrigidito, c'erano delle aspettative su di me, ma poi ho cercato di stare il più rilassato possibile, e ho pensato che stavo correndo contro me stesso".
Chi è Ceccarelli
Da piccolo si divertiva a correre nelle gare scolastiche ma prima delle scarpe chiodate ha indossato la cintura nera di karate, sport praticato per sette anni fino al 2016 quando ha cominciato con l’atletica, invogliato perché il papà di un compagno di classe allenava al campo di Massa. Ha iniziato quindi da allievo, con il tecnico Giuseppe Mannella, e dal 2018 è tra i migliori a livello giovanile: terzo sui 100 ai campionati italiani juniores e convocato come riserva della 4x100 ai Mondiali under 20. Nel 2019 si piazza secondo nei 60 indoor e ancora terzo nei 100 alle rassegne tricolori di categoria, poi uno stop per infortunio dopo gli Europei U20. Si allena dal febbraio del 2020 nell’impianto di Pietrasanta seguito dal coach Marco Del Medico, che alle Paralimpiadi del 2000 ha corso come guida dello sprinter non vedente Lorenzo Ricci, due volte medaglia d’oro nei 100 e nella 4x100 a Sydney. Nel 2021 è tornato sul podio tricolore, secondo nei 100 promesse, e in azzurro agli Europei U23, ma è stato anche frenato dai problemi fisici, in avvio di quella stagione con una microfrattura da stress al perone destro e un anno più tardi a quello sinistro. Nel 2023 arriva il salto di qualità: 6.61 nei 60 indoor all’esordio stagionale (undici centesimi di miglioramento), poi 6.58 fino al 6.54 per vincere agli Assoluti davanti al campione olimpico Marcell Jacobs e diventare il terzo italiano di sempre. Il nonno materno Gastone Giacinti ha giocato a calcio in serie A nel Foggia come portiere negli anni ’70. Diplomato al liceo linguistico, studia giurisprudenza a Pisa sull’esempio del padre che è avvocato. Vive a Massa.
La scheda di Jacobs
Campione olimpico dei 100 metri a Tokyo con il record europeo migliorato due volte: 9.80 finale dopo il 9.84 della semifinale. Oro anche con la staffetta 4x100 insieme a Patta, Desalu e Tortu (37.50 record italiano). Campione del mondo indoor dei 60 metri nel 2022 superando anche a Belgrado il record europeo con 6.41 e poi campione europeo dei 100 a Monaco di Baviera. Nel 2021, prima delle Olimpiadi, era già diventato primatista italiano dei 100 (9.95 in maggio a Savona) e campione europeo indoor dei 60 a Torun con il record nazionale di 6.47. È nato negli Stati Uniti, a El Paso: la mamma, sposata con un texano, è tornata in Italia quando Marcell era ancora piccolo. Da ragazzo ha praticato prima il basket, seguendo le orme paterne, e il calcio. A dieci anni si è lasciato tentare dallo sprint e ha cominciato a frequentare la pista di Desenzano del Garda (Brescia) con Adriano Bertazzi e poi con il tecnico Gianni Lombardi, storico organizzatore del meeting Multistars. Per mettere a frutto le sue doti di velocità, a partire dal 2011 ha provato il lungo e nel 2013, prima di soffrire per un infortunio al piede, ha migliorato (7.75) un record italiano juniores indoor che resisteva dal 1976. Ha superato gli otto metri con 8.03 in qualificazione agli Assoluti in sala del 2015 a Padova. A settembre di quell’anno è passato sotto la guida dell’ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi andando ad allenarsi a Gorizia. Nel 2016 ai tricolori promesse di Bressanone ha realizzato il salto più lungo di sempre per un italiano con 8.48 ventoso (+2.8) mentre nel 2017 si è inserito al terzo posto nelle liste nazionali alltime al coperto con 8.07. Dopo un problema al ginocchio, è tornato nel 2018 come sprinter con 10.08. Dall’autunno 2018 si è trasferito a Roma. Nel 2019 è rientrato dopo due anni in gara nel lungo (8.05 indoor) ed è sceso a 10.03 sui 100 metri, terzo azzurro di ogni epoca, prima di siglare ai Mondiali di Doha il primato italiano con la staffetta 4x100 (38.11). Nel 2021 si è migliorato più volte nei 60 indoor fino all’oro europeo e poi si è impadronito del record dei 100 metri, secondo italiano di sempre sotto i 10 secondi, prima dei trionfi olimpici. Ha tre figli: Anthony e Meghan, avuti dalla compagna Nicole, e Jeremy, da una precedente relazione.
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