È il trionfo di Bacco. Un trionfo che conta oltre quattromila aziende da tutto lo Stivale e da più di trenta nazioni, ed un contingente record che supera i mille top buyer (+43% sul 2022) da 68 Paesi selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere. Il Vinitaly - il salone internazionale di vini e distillati - si conferma a servizio del business. E riempie, fin dalle prime ore della mattinata, gli oltre 100mila metri quadri di superficie espositiva.
Giunta alla sua 55esima edizione, la storica kermesse festeggia il traguardo con masterclass, appuntamenti d'affari, degustazioni e un format sempre più efficientato. Tra gli stand - dove, tappa dopo tappa, si può compiere il giro d'Italia con il calice in mano - si brinda ora a nuove sfide. Sfide che coinvolgono l'intero mondo dell'industria vitivinicola nazionale, che vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530mila aziende con circa 870mila addetti. “Per noi è un elemento identitario e di tradizione - afferma Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati - ma anche un elemento sacro della nostra cultura. Dall'arte alle degustazioni fino agli incontri, questo evento conferma le sue infinite potenzialità”.
Un Vinitaly che parla tutte le lingue del mondo, con super acquirenti esteri dagli Usa, all'Africa e all'Asia, con il grande ritorno di Cina e Giappone. "Non c'è niente più forte del marchio Italia e bisogna avere sempre più consapevolezza di quello che abbiamo - spiega il ministro dell'agricoltura, Francesco Lollobrigida - e capire come puntare sempre di più sulla promozione facendo sistema”.
Parlando invece degli attacchi e delle conseguenze che potrebbero esserci dalle nuove normative Ue sul vino, il presidente del Veneto, Luca Zaia, sottolinea come questa sia "un’aggressione che penalizza il nostro Paese dal punto di vista economico, dall'altro, è anche una battaglia identitaria, che noi dobbiamo condurre fino in fondo. Si inizia con l'etichetta del vino, che è un modo per togliere identità ai territori - ha spiegato Zaia - si passa alla carne sintetica e poi ovviamente verranno messi a repentaglio i 4.500 prodotti tipici italiani, tra i quali 350 prodotti tipici veneti”.
Ma dal tintinnio di calice che fa da sottofondo, fino ai convegni sul tema e approfondimenti, c'è spazio anche per l'arte. E i padiglioni si trasformano in un museo, svelando i quadri della Galleria degli Uffizi ‘Bacco Fanciullo’ di Guido Reni e 'Bacco’ di Caravaggio. Dove si congiungono, così, due delle maggiori eccellenze italiane: arte e vino. "Due grandi maestri dell’arte si sono esercitati sulla rappresentazione del vino: questo ci conferma quanto sia un elemento fondamentale della nostra identità - conferma Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura - Vogliamo essere orgogliosi del nostro valore”.