Giovedì 21 Novembre 2024

Gruppo Terre Cevico. Nuovo assetto in fiera: "L’obiettivo per il 2025 è l’export in 100 Paesi"

Si presenta per la prima volta in fiera come cooperativa di primo grado. Il direttore generale, Paolo Galassi: "La sinergia porterà grande afflusso. Per far crescere la Romagna serve una regia unica, bisogna fare sistema".

Gruppo Terre Cevico. Nuovo assetto in fiera: "L’obiettivo per il 2025 è l’export in 100 Paesi"

Gruppo Terre Cevico. Nuovo assetto in fiera: "L’obiettivo per il 2025 è l’export in 100 Paesi"

Paolo Galassi è direttore generale di Terre Cevico, colosso cooperativo fondato nel 1963 che unisce 5000 famiglie di viticoltori, venti cantine, 7000 ettari di vigneto in tutta Italia.

Il Vinitaly di quest’anno pone molta attenzione all’estero. Che obiettivi avete?

"Quest’anno per la prima volta ci presenteremo al Vinitaly con uno stand unico che riunisce Terre Cevico e le nostre 3 aziende controllate. Questa sinergia ci porterà ad avere in fiera un afflusso ed una presenza di buyer internazionali provenienti da più di 60 Paesi. Il percorso avviato in questi ultimi anni in ambito commerciale, ci ha portato ad essere presenti con i nostri vini, in oltre 80 paesi esteri. Al Vinitaly presenteremo a tutti i clienti le novità del 2024, nella speranza di poter allargare la nostra presenza sui mercati esteri, con l’obiettivo di esportare entro il 2025 in più 100 paesi".

Il gruppo Terre Cevico è nazionale ma ha il cuore in Romagna. Come è percepita l’identità della Romagna all’estero?

"L’identità della Romagna e il suo percepito in questi anni sono cresciuti notevolmente grazie al lavoro svolto dalle singole aziende che rappresentano il territorio. Il merito è sia dei piccoli produttori che dei grandi gruppi, che oltre a presidiare meglio i mercati hanno proposto una ampia gamma di prodotti di buona qualità. Ma s vogliamo che il percepito del brand Romagna continui a crescere credo sia necessaria una unica regia, un ente che faccia sistema e dia la possibilità di valorizzare il marchio Romagna e le aziende che vi operano. Questo avviene in altre regioni più virtuose, che in questi anni si sono dimostrate coese e vincenti. Terre Cevico ha un impegno costante sull’estero che ci vede presenti in oltre 15 fiere all’anno. In questi anni i clienti ci hanno conosciuto ed apprezzato per la serietà, il servizio, la costanza nella qualità delle nostre bollicine romagnole, i nostri sangiovesi, i nostri vini biologici".

Come state reagendo ai cambiamenti del mercato?

"Il 2023 è stato un anno molto difficile; la crisi dei consumi ha toccato sia il mercato estero che quello italiano con un calo di volumi importanti. Questa contrazione dei consumi da una parte ha spaventato gli importatori che non erano abituati d una fase recessiva e dall’altra ha disorientato il consumatore finale che sembra aver mostrato meno attenzione ad alcuni marchi che aveva come riferimento. Di conseguenza c’è stata una forte richiesta di cambiamento e innovazione, nella speranza di poter recuperare business. Questa situazione ci ha favorito, infatti da anni Terre Cevico segue un percorso orientato all’innovazione. Continuiamo a innovare sia a livello di tipologie che di packaging e formati. Dall’inizio dell’anno abbiamo sviluppato 5 progetti nuovi che seguono i trend dei vari Paesi. I progetti più significativi sono stati sviluppati sul trebbiano dove abbiamo sviluppato una gamma di vini dealcolizzati, parzialmente dealcolizzati, bevande base vino e cocktail. Uno dei motti aziendali è: chi non innova è perduto!".