Più di un secolo di storia e un’offerta di vini ampia, di qualità e rinomata in Italia e all’estero. È questo il biglietto da visita dell’azienda vitivinicola Tre Castelli, ‘Vignedileo’, che sarà a Verona per il Vinitaly, portando con sé i prodotti che, con cura e passione, la realtà sviluppa a Staffolo, piccolo paesino dell’entroterra marchigiano in provincia di Ancona.
Alessandro Aji, responsabile commerciale Italia, quali sono le vostre eccellenze?
"Principalmente produciamo Verdicchio dei Castelli di Jesi, in quattro declinazioni, e, tra l’altro, siamo una delle zone più antiche e storiche della produzione della Doc. Ma contiamo anche una referenza di rosato e tre vini rossi. Quest’anno, poi, c’è una novità".
Cioè?
"Presentiamo la novità del quarto vino rosso. Oltre ai prodotti già elencati, Vignedileo propone vino e acquavite di visciola e l’olio d’oliva".
Tutto sarà al Vinitaly?
"Certamente, questa è la nostra linea. Tutto ciò rappresenta il marchio di vino in bottiglia di alto livello. Saremo al padiglione Marche, con un nostro stand". Cosa vi aspettate?
"Speriamo la fiera sia un volano come gli anni passati. È un modo per riunirsi con clienti acquisti, quelli potenziali, unendosi anche ai rappresentanti. Una maniera per assaggiare la qualità".
Che obiettivi avete per il 2024?
"Vogliamo aggiungere qualche distribuzione, chiudendone alcune di persona e stringendo meglio i rapporti che abbiamo attivi".
L’anno appena trascorso non è stato sempre florido...
"Usciamo da un anno molto difficile, che ha messo a dura prova le aziende. Noi, però, dalla difficoltà siamo riusciti a uscirne bene, positivamente: l’uva rimasta è di qualità e siamo riusciti a suddividere i vigneti. L’obiettivo, diciamo, l’abbiamo raggiunto".
Offrite anche degustazioni e visite in cantina.
"I visitatori trovano da noi un ambiente familiare e accogliente, che produce Verdicchio da un secolo. Mostriamo l’interproduttivo, dalla vigna fino alla cantina, che si conclude con la degustazione".
Essenziale per l’enoturismo.
"Oltre a questo, partecipiamo a Cantine Aperte, che è andato molto bene: abbiamo organizzato una cena con l’Orchestra filarmonica di Pesaro, accogliendo gli ospiti tra vino e musica. Replicheremo sicuramente".
Su che mercati vi affacciate? "Lavoriamo sia con il mercato italiano, che ricopre la maggioranza ed è quello nel quale vendiamo di più, sia su quello estero, dove ci sono Paesi importanti, come la Germania".