La nostra storia. I territori eterogenei dei Colli Pesaresi DOC, e la loro vastità offrono una platea vitata estremamente variegata. È proprio questa ricchezza che conferisce unicità alla Doc. Così come ciò che i filari assimilano dal suolo e dall’aria, un susseguirsi armonico di influssi marini e brezze mitigatrici. Elementi che madre natura connette in modo magistrale.
Il territorio. Il comprensorio abbraccia una ventina di comuni racchiusi tra i fiumi Metauro e Foglia dalle colline del Montefeltro sino al promontorio del San Bartolo sfiorando la vicina Romagna. I 180 ha dei vigneti certificati racchiudono un legame indissolubile tra terra e storia.
I filari sono i grandi custodi di queste terre e dei suoi monumenti storici che incantano, come il castello di Gradara cornice dell’amore struggente tra Paolo e Francesca e la città palazzo di Urbino patrimonio dell’umanità Unesco. I vitigni che vediamo ai giorni nostri sono quelli che hanno attraversato il grande rinascimento marchi- giano.
Caratteristiche. Il vitigno principe di questa denominazione è il Sangiovese e il suo nome lo si attribuisce a due curiose ipotesi: una derivazione di San Giovanni o dal sangue di Giove. La wunderkammer sensoriale dei Colli Pesaresi Doc è ricca e variegata, se il Sangiovese eredita l’attitudine a dare vini giovani che profumano di violetta e amarena; la tipologia Riserva arricchisce queste sensazioni con nervature speziate e un maggior spessore gustativo.
Lo scenario cambia verso profumi di lampone con il Colli Pesaresi Pinot Nero delle sottozone Roncaglia e Focara, che interseca poi con ampi tratteggi speziati, lievi note affumicate e terrose.
Sfondo diverso con cromie gialle paglierine e riflessi verdi per il bianco Colli Pesaresi Doc, il profumo è intenso di mela, miele e note floreali che ricordano il sambuco, elementi che si ritrovano an- che al palato.