Venerdì 25 Aprile 2025
LORENZO FRASSOLDATI
Vinitaly

Abruzzo: Unica Igt Terre d’Abruzzo per Valorizzare i Vini Regionali

Dal 2024, l'Abruzzo unifica le Igt in Terre d’Abruzzo, valorizzando qualità e differenze territoriali dei suoi vini.

Un’immagine rappresentativa della bellezza paesaggistica dell’Abruzzo

Un’immagine rappresentativa della bellezza paesaggistica dell’Abruzzo

Grandi novità per l’Abruzzo enoico. Semplificazione: dalla vendemmia 2024 con l’entrata in vigore del ’Modello Abruzzo’, tutte le Igt sono state riunite nell’unica Igt Terre d’Abruzzo. Poi valorizzazione della qualità e delle sottozone. Spiega Alessandro Nicodemi presidente Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo: "Il nostro modello segue due grandi linee guida: da un lato una semplificazione per consentire alla produzione regionale di essere più riconoscibile, in Italia e all’estero. Parlo dell’introduzione dell’unica Terre d’Abruzzo Igp, al posto delle precedenti 8; sotto un altro profilo, la valorizzazione delle differenze, anche significative, che caratterizzano il prodotto regionale, in un’area che va da Martinsicuro fino a Vasto, da nord a sud lungo la costa adriatica, da L’Aquila fino alle zone montane del Chietino; un’esigenza che è nata dal territorio, dal desiderio di vedere sottolineate le differenze territoriali che si esprimono in caratteristiche organolettiche anche molto diverse".

L’Abruzzo, con il suo paesaggio unico plasmato dall’incontro tra il mare Adriatico e i massicci del Gran Sasso d’Italia e della Majella – nell’ambito dei quali si snodano quattro Parchi (tre nazionali e uno regionale) e oltre trenta riserve naturali e aree protette – è un territorio naturalmente predisposto alla vitivinicultura. La regione può essere suddivisa in due zone: quella interna montuosa, che costituisce oltre il 65% dell’intero territorio regionale, e quella litoranea con l’ampia fascia collinare. Il clima è altrettanto variegato: mediterraneo sulla costa, diventa più continentale andando verso la parte collinare e montana.

Terra ricca di contrasti, l’Abruzzo sta sempre più conquistando un posto d’onore nel panorama vinicolo italiano e internazionale. Il rosso Montepulciano d’Abruzzo è senz’altro il più rappresentativo tra i vitigni abruzzesi. Le sue radici affondano nel cuore della regione, dove ha trovato il suo habitat naturale. Da solo, rappresenta oltre l’80% del totale dei vini a denominazione prodotti in Abruzzo ed è tra i primi tre vini Doc prodotti in Italia.

A seguire, il bianco Trebbiano d’Abruzzo occupa anch’esso un posto di rilievo: con circa 10mila ettari vitati è alla base di un’altra Doc protagonista della storia vinicola abruzzese. Tra gli altri vitigni autoctoni, spiccano poi il Pecorino, che ha conquistato sempre più spazio sia in termini produttivi (oltre 2mila ettari) sia come quote di mercato, la Passerina, la Cococciola e il Sangiovese. Di grande rilievo il boom del Cerasuolo d’Abruzzo, rosato a base di Montepulciano, alternativa alla caduta dei consumi dei rossi. Il Cerasuolo, spiega Nicodemi, "può in questo momento offrire un’alternativa molto interessante, grazie alla sua ampia versatilità, ai suoi profumi e al suo colore accattivante. Si sposa molto bene con le scelte di alimentazione light che oggi incontrano i gusti del consumatore".