Nel segno del pianoforte e dei grandi nomi si completa il programma di Umbria Jazz, pronta a celebrare il cinquantennale da venerdì 7 a domenica 16 luglio. Dopo le super star dell’Arena Santa Giuliana, il festival annuncia i concerti del Teatro Morlacchi e della Sala Podiani della Galleria Nazionale dell’Umbria. Biiglietti in vendita da oggi, a mezzogiorno.
Al Morlacchi, Uj schiera due delle stelle del festival: l’astro nascente della vocalità, Samara Joy (foto sopra), fresca vincitrice di due Grammy e il maestro della chitarra Bill Frisell con il suo nuovo quartetto. Spazio poi al pianoforte, protagonista assoluto. Ed ecco due trii pianistici al più alto livello: quello di Kenny Barron e quello di Danilo Perez con John Patitucci e Adam Cruz. Un altro mito del pianoforte, Fred Hersch, suona in duo con Enrico Rava. A un grande del pianoforte è dedicato “Play Petrucciani“, il progetto italo-spagnolo che schiera Chano Dominguez, Flavio Boltro e Stefano Di Battista. Gli altri italiani sono Mauro Ottolini con la sua Orchestra Ottovolante in una rilettura delle canzoni italiane degli anni d’oro, Gianluca Petrella con la “Cosmic Renaissance“, il classico quartetto di Fabrizio Bosso, Paolo Fresu con il progetto “Ferlinghetti“ (foto sotto) sulla Beat Generation. The Swingers Orchestra ripercorre il jazz di una volta rifacendosi all’età dello swing. I concerti iniziano da sabato 8 e si terranno alle 17, lunedì 10 e sabato 15 anche alle 21.30.
Altra location d’eccezione è la Galleria Nazionale dell’Umbria che accoglie un festival nel festival, quello performance di solo piano, da sabato 8 con due concerti, alle 12 e alle 15.30: Dado Moroni, Danilo Rea, Rita Marcotulli, Enrico Pieranunzi, il cubano David Virelles, il sudafricano Nduduzo Makhathini. Un’altra pianista, la tedesca Olivia Trummer, suonerà in duo con il batterista Nicola Angelucci, da non perdere il trio di Brandee Younger, che suona l’arpa classica e la solo performance di Marc Ribot, uno dei più creativi chitarristi al mondo. E poi il duo saxpianoforte Miguel Zenon Luis Perdomo dal “profumo” latino e quello saxchitarra Pietro TonoloGiancarlo Bianchetti, dalle atmosfere cameristiche Agli anni ruggenti del jazz è dedicato il raffinato progetto di Vanessa Tagliabue Yorke, infine due batteristi leader: il grande Joey Baron con il trio Mixmonk (con Robin Verheyen, sax tenore, e Bram De Looze, pianoforte) e Enrico Morello alla guida di Cyclic Signs.
Volano intanto le prevendite per i super concerti dell’Arena: si parte con Bob Dylan per prosegyire con Stefano Bollani e Kyle Eastwood, Somi e Herbie Hancock, quindi Mika il 10, Brad Mehldau Trio e Branford Marsalis l’11 e ancora gli Snarky Puppy, Ben Harper, Stewart Copeland con “Police Deranged for Orchestra“ quindi il grande Paolo Conte per finire il 16 con Joe Bonamassa.