Venerdì 31 Gennaio 2025

"Settore edilizio e automotive. Tante incognite"

"Il 2025 sarà un anno importante. Saremo chiamati ad affrontare difficoltà crescenti. Sarà anche un anno in cui ci troveremo...

NODI DA SCIOGLIERE Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria: «Le infrastrutture? Stesse criticità da oltre trent’anni ma ancora non siamo riusciti a trovare una soluzione»

NODI DA SCIOGLIERE Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria: «Le infrastrutture? Stesse criticità da oltre trent’anni ma ancora non siamo riusciti a trovare una soluzione»

"Il 2025 sarà un anno importante. Saremo chiamati ad affrontare difficoltà crescenti. Sarà anche un anno in cui ci troveremo a verificare l’impatto della riduzione dei bonus edilizi senza i quali si rischia la paralisi del settore delle costruzioni che è trainante per tutti gli altri comparti dell’economia. Un altro tema sarà lo sviluppo delle competenze, indispensabili per affrontare le trasformazioni tecnologiche in atto".

Gli scenari internazionali incidono sull’economia umbra?

"L’economia umbra è inevitabilmente legata agli scenari internazionali, sia per la crescente interconnessione dei mercati globali, sia per l’apertura delle imprese locali verso l’estero. La nostra regione, pur avendo un tessuto industriale prevalentemente composto da piccole e medie imprese, è inserita in catene del valore globali. L’Umbria si caratterizza anche per la presenza di multinazionali e grandi imprese, che forniscono un importante contributo al territorio e concorrono alla crescita delle pmi. L’aumento dei costi di produzione, però, ha messo a dura prova gran parte delle nostre aziende. A questa situazione si aggiungono alcune decisioni europee che sono state devastanti e produrranno enormi danni, come le normative relative ai motori endotermici e la tassazione sulla CO2. È necessario e fondamentale un intervento correttivo. Basti pensare che solo in Umbria nella filiera dell’automotive operano 140 aziende con quasi 10 mila dipendenti e oltre 2 miliardi di euro di fatturato. Ridurre le emissioni è un obiettivo comune, ma l’Unione europea ha un approccio ideologico. Noi vorremmo un approccio tecnico. Il rischio è quello di far scomparire intere filiere industriali insieme ai posti di lavoro, come sta già accadendo, a tutto vantaggio di Paesi come la Cina. Le conseguenze di queste politiche sono già evidenti: gli Stati Uniti crescono mentre l’Europa perde costantemente terreno".

Approvvigionamento energetico e infrastrutture: a che punto siamo...

"Il tema dell’approvvigionamento energetico è cruciale per l’Umbria, specialmente per il comparto industriale, e in particolare per le attività energivore come la produzione di acciaio, cemento, vetro, ceramica. Questi settori sono fortemente penalizzati dagli alti costi dell’energia, che in Italia sono sensibilmente superiori rispetto agli altri Paesi europei. Questo già penalizzante divario si è aggravato con la crisi energetica, rendendo ancora più urgente la necessità di interventi strutturali. In questo contesto, l’Umbria è impegnata in investimenti che hanno l’obiettivo di colmare questo gap. Molte imprese umbre stanno cercando soluzioni innovative ma è necessario facilitare l’accesso agli incentivi e semplificare le procedure burocratiche. Per quanto riguarda le infrastrutture, la nostra regione sconta un ritardo storico. Fa sorridere pensare che da oltre 30 anni tutti gli umbri conoscono le criticità, ma ancora non siamo riusciti a trovare una soluzione".