Due sondaggi sottolineano la portata del fenomeno. Il primo, del portale Segugio.it, evidenzia che per i ragazzi avere la patente non è più una necessità: mentre fra gli over 50 il 72% ha preso la patente a 18 anni, tra gli under 25 la percentuale scende al 46%. Il secondo sondaggio, dell’istituto AlixPartners, rivela che, se i giovani (tra 18 e 29 anni) avessero 30mila euro, solo il 16,6% di loro li userebbe per acquistare l’auto, il 36,2% spenderebbe per la vacanza da sogno e il 27,6% sul conto corrente. D’altronde Gue Pequeno e Marracash, in Insta Lova cantano: "In questa nuova era non mi tocca uscire più di sabato sera, non devo girare sopra un Porsche Panamera, accendo il cellulare e sono già in discoteca". Metafora che evidenzia come i ragazzi si “incontrano” sui social e non vedono più l’auto come strumento di indipendenza. Per l’Istat, nella fascia di età 15-19enni, meno di un giovane su 3 vede quotidianamente gli amici in senso “fisico” ma li frequenta sulle piattaforme social. "Mentre si cercano responsabilità e si pianificano delle strategie per rilanciare il comparto dell’auto, in pochi si concentrano sui mutamenti culturali che giocano un ruolo determinante...Temo che si stia sottostimando il problema della disaffezione giovanile verso le 4 ruote", ragiona Cesare Librici, Ceo di Dema Spa, azienda con oltre 70 anni di esperienza nell’automazione. "L’auto non è più percepita come bene primario o simbolo di emancipazione, né status symbol. Si aggiunga la confusione creata dalle campagne ‘green’ che spingono verso un elettrico ancora poco performante, che ha ulteriormente complicato le scelte dei consumatori".
Top AziendeNon solo la Cina. Tra i giovani il competitor dell’auto è ormai Instagram