Giovedì 30 Gennaio 2025
LISA CIARDI
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"L’intero settore chiede sostenibilità economica"

"PER SOSTENERE il mondo agricolo è necessario garantire prezzi accessibili ai consumatori, trovando però un equilibrio con le esigenze dei...

"PER SOSTENERE il mondo agricolo è necessario garantire prezzi accessibili ai consumatori, trovando però un equilibrio con le esigenze dei produttori e con la sostenibilità economica dell’intero settore". Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, traccia un affresco fra luci e ombre dell’universo agricolo che, nella nostra regione, conta grandi eccellenze, ma registra anche difficoltà crescenti.

Presidente, quali sono le difficoltà principali?

"È un processo che parte da lontano e che è importante ripercorrere per capire cosa sta succedendo. Fino agli anni Cinquanta, il mercato si faceva localmente e i prezzi di grano, olio e prodotti agricoli si determinavano in un ambito prettamente regionale. Negli anni ’60 e ’70 si è passati a un contesto nazionale; più tardi, con la nascita dell’Unione Europea, siamo arrivati a un mercato calmierato a livello europeo, appunto. Ora ci troviamo a fare i conti con Paesi molto diversi del mondo. Abbiamo la Cina che fa super produzioni; l’India che si muove in modo simile; gli Usa che annunciano dazi. Non è semplice, per un’azienda medio-piccola, neppure seguire questi meccanismi".

Quali sono i settori piu’ in crisi?

"I cereali sono molto penalizzati dalla concorrenza internazionrale. In sofferenza c’è poi il mondo del latte, che registra la chiusura continua di nuove stalle. Anche il vino, che per anni è stato un fiore all’occhiello, sta registrando un calo forte, sia per il nuovo Codice della Strada che per i dazi. L’olio è andato un po’ meglio, ma siamo sempre ai limiti della sopravvivenza perché il costo del prodotto, come in molti altri casi, fatica a coprire le spese".

Chi resiste meglio?

"Chi riesce a ritagliarsi una nicchia particolare, una specializzazione, ma non è facile".

Come affrontare la situazione?

"Speriamo di avere delle novità dall’Europa: un cambio di passo che permetta al lavoro agricolo di essere economicamente sostenibile. Da parte nostra chiediamo più fondi europei da destinare all’agricoltura, considerando che, negli ultimi anni, sono molto diminuiti, a favore di stanziamenti su temi ambientali. Gli aiuti però, da soli, non bastano: serve una programmazione che garantisca il reddito. Penso, per esempio, alle politiche per i giovani: è inutile dare 50mila euro di aiuti, finiti quei soldi, restare in campagna non è sostenibile. La situazione è aggravata da siccità, calamità naturali, attacchi di lupi e di altri animali. Oggi, in Italia, da un punto di vista numerico, è attivo il 10-20% delle aziende che esistevano negli anni Cinquanta: non c’è quindi tempo da perdere".