Venerdì 31 Gennaio 2025
MICHELE NUCCI
Top Aziende

"La nostra sfida sul cibo ’giusto’ per tutelare salute e imprese"

"ANCHE IL 2024 si è confermato come un altro anno difficile per il settore agricolo con una congiuntura economica che...

"ANCHE IL 2024 si è confermato come un altro anno difficile per il settore agricolo con una congiuntura economica che continua a mettere a rischio i bilanci degli imprenditori che scontano le crisi e le tensioni internazionali, con un aggravio dei costi di produzione e di gestione delle aziende, e penalizzati pure dall’impatto negativo del clima sulle colture". E’ bilancio complesso quello dell’agricoltura umbra. A farlo è il presidente della Coldiretti regionale dell’Umbria, Albano Agabiti (nella foto a destra), che prima esamina quanto accaduto l’anno scorso, poi guarda in prospettiva a questo 2025 appena iniziato.

Quali sono stati i problemi principali del 2024?

"Intanto bisogna dire che tutti i comparti subiscono queste difficoltà a cominciare dal settore zootecnico e cerealicolo: prosegue infatti il problema dei bassi prezzi all’origine, con gli aumenti di quelli al consumo, che non si “trasferiscono” su quanto pagato agli agricoltori, che rappresentano l’anello debole della filiera. Le dinamiche legate ai prezzi restano quindi costantemente al centro del nostro lavoro per invertire la tendenza. Per questo siamo impegnati a dar vita o a potenziare filiere agricole distintive legate al nostro territorio con la centralità delle imprese, cui vanno riconosciuti prezzi equi e sostenibilità economica".

L’anno appena trascorso è stato però un traguardo importante per Coldiretti...

"Il 2024 è stato caratterizzato dai primi 80 anni della Coldiretti festeggiati ribadendo il nostro ruolo di Forza Sociale Amica del Paese, che si contraddistingue per l’impegno a tutela del lavoro e dei redditi delle imprese, mettendo in campo tutte le possibili azioni in difesa del vero Made in Italy. Un anno difficile in cui siamo tornati di nuovo in Piazza in Umbria, per denunciare alcune croniche criticità, ottenendo prime importanti risposte: per frenare l’invasione dei cinghiali, per alleggerire la troppa burocrazia, ma anche per supportare le nostre filiere a cominciare da quella zootecnica. Ma ci siamo mobilitati anche in Europa e al Brennero, per chiedere risposte esaustive per le nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso e per difendere il principio di reciprocità delle regole, contrastando quella concorrenza sleale, che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole".

E su questo ci sono state importanti inziaitive, vero?

"Il nostro netto no all’accordo Ue-Mercosur. Serve proteggere la distintività dei nostri prodotti: da qui la nostra grande mobilitazione #nofakeinitaly per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola; per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. Un anno, quello appena concluso, che ci ha comunque permesso di confrontarci continuamente con i nostri imprenditori, oltre cinquemila quelli incontrati in Umbria con “Orgoglio Coldiretti”. Un periodo caratterizzato dalla costante vicinanza alle nostre imprese, alle loro esigenze".

Veniamo alle prospettive: che anno sarà in Umbria per l’agricoltura?

"Il 2025 della Coldiretti sarà un altro anno da vivere al fianco dei nostri imprenditori e in cui ci confronteremo con una nuova amministrazione regionale, cui chiederemo di porre il settore primario al centro dell’agenda politica, data la strategicità raggiunta per l’intera collettività, per l’economia e per la tenuta sociale e ambientale".

Quali gli elementi più significativi da affrontare nel 2025?

"Servirà attenzione alta sulle risorse del CSR e sulla nuova PAC, sulla quale si apre una fase decisiva, così come sulla sicurezza del cibo. Un cibo “giusto” da dover difendere con forza nel prossimo futuro, pure da quello sintetico e ultraprocessato, reali minacce per la salute e per le imprese agricole. Infine, occorre continuare ad investire su formazione e innovazione, ma anche sulle tante potenzialità rese possibili dalla multifunzionalità, con la valorizzazione degli agriturismi, della filiera corta e le proposte dei cuochi-contadini e dei mercati di Campagna Amica".