Venerdì 31 Gennaio 2025

Il problema casa si risolve in anni con equilibrio e concretezza

Prima donna presidente di Ance, l’associazione delle imprese edili, Regina De Albertis è abituata alle sfide. E ha ben...

Regina De Albertis classe 1983 nata ad Aosta e cresciuta a Milano dove si è laureata a pieni voti in Ingegneria edile La sua famiglia a partire dal bisnonno Carlo Mangiarotti dal 1930 incarna una lunga storia di imprenditoria nel settore delle costruzioni e dello sviluppo immobiliare

Regina De Albertis classe 1983 nata ad Aosta e cresciuta a Milano dove si è laureata a pieni voti in Ingegneria edile La sua famiglia a partire dal bisnonno Carlo Mangiarotti dal 1930 incarna una lunga storia di imprenditoria nel settore delle costruzioni e dello sviluppo immobiliare

Prima donna presidente di Ance, l’associazione delle imprese edili, Regina De Albertis è abituata alle sfide. E ha ben chiare quelle che attendono il “suo“ mondo, quello dei costruttori, a Milano e non solo. Chiede alla politica visioni chiare e un quadro normativo stabile, e a tutti di mettere da parte i pregiudizi contro chi fa impresa.

Presidente, anche per il 2025 si prevede una crescita al lumicino. Quale soluzione per svoltare davvero? Quanto pesa la burocrazia? Più in generale, le prospettive di questo 2025 appena cominciato?

"Se il 2024 ha visto un rallentamento delle dinamiche di crescita, il 2025 dovrebbe essere un anno di stallo con il bilanciamento tra il crollo del mercato della ristrutturazione immobiliare e la tenuta di quello dei lavori pubblici grazie alla cantierizzazione del Pnrr. Per il dopo non si intravedono prospettive positive, in particolare a Milano, che sta vivendo un blocco pesantissimo del mercato immobiliare. Bisogna prima di tutto risolvere alcuni nodi mettendo mano al quadro normativo e alle riforme. È difficile parlare di futuro nel contesto attuale: per investire nel settore delle costruzioni generando lavoro e benessere è necessario guardare al medio periodo, mentre oggi non si riesce a fare programmi nemmeno a brevissimo periodo. In questo la burocrazia non aiuta: è necessario che il settore pubblico e quello privato collaborino per trovare soluzioni fattibili, innovando prima di tutto nell’approccio strategico. Non mi pare che questo stia accadendo e senza visione prospettica non si va avanti".

Il punto sul Pnrr in Lombardia. I fondi sono stati utilizzati bene finora o ci sono lacune nella messa a terra dei progetti?

"Dai dati che rileviamo negli osservatori attivati, la situazione pare fluida e speriamo che si possano rapidamente cantierizzare anche le ultime opere non partite. Ancora una volta, quello che crea incertezza è il quadro normativo mutevole, che mette tutti in una situazione di seria preoccupazione. La stabilità normativa è infatti il presupposto per poter programmare e lavorare con efficienza, soprattutto in questo periodo storico dove in pochi anni dobbiamo concludere le opere del Pnrr. Rimane il problema della revisione dei prezzi, speriamo che la normativa inserita dal Governo nella finanziaria riesca a risolvere questi problemi. Sempre in tema di Pnrr ho visto però positivamente il versamento da parte della Commissione della sesta rata da 8,7 miliardi e la recente adozione da parte del MEF di un regolamento che accelera il trasferimento dei fondi dalle amministrazioni centrali a quelle locali".

A proposito di politica. Si fa abbastanza per sostenere le imprese in questo Paese?

"Credo si debba fare di più, non mettendo a priori gli imprenditori sul banco degli imputati, e considerando poi che la sostenibilità ambientale e sociale non può prescindere da quella economica. Altrimenti si fa molta fatica a crescere, a innovare e a dare qualità e stabilità al settore. I prossimi anni saranno molto complicati e su questo dovremo trovare un equilibrio insieme alle istituzioni per raggiungere gli obiettivi prefissi".

Si parla tanto di costi insostenibili per vivere a Milano e del rischio di perdere talenti a causa del caro-vita. Come si può sbloccare la situazione in prospettiva e dare casa a prezzi corretti, in affitto e vendita, a studenti e famiglie?

"Non c’è una formula magica e soprattutto ci vogliono anni per risolvere i problemi dell’abitare. Noi che operiamo a Milano subiamo la pressione del lavorare in un contesto difficile, con una elevata domanda e una bassa capacità di offerta. Bisogna affrontare il tema della casa, ma va fatto con realismo e concretezza, trovando soluzioni di equilibrio e buon senso".

Missione Olimpiadi. Siamo in linea con i tempi? Quale sarà l’eredità di questo grande evento per la città e l’Italia intera?

"Mi sembra che i cantieri di Milano-Cortina 2026 siano in linea con i tempi di consegna previsti, con un’accelerazione significativa negli ultimi mesi dopo un’iniziale situazione di stallo. L’eredità delle Olimpiadi non sarà solo nelle infrastrutture e nei servizi realizzati, ma anche nel modello di relazione pubblico-privato che questi eventi ci permettono di sperimentare, per imboccare strade innovative. I grandi eventi lasciano al territorio una grande eredità se permettono la crescita delle filiere produttive, prevedendo nuove forme di coinvolgimento delle PMI. Va evitato, a differenza di quanto accaduto più volte, che le nostre imprese siano coinvolte solo in qualità di fornitrici di mezzi e manodopera, perciò impossibilitate a sviluppare innovazione".

Resta il nodo della scarsa considerazione da parte di tante famiglie per la formazione tecnica e professionale. Vede possibili ulteriori misure utili a migliorare la percezione di questa forma di istruzione fondamentale per il futuro?

"Come Associazione, siamo convinti che la formazione tecnica e professionale sia indispensabile per lo sviluppo del sistema Paese e del nostro settore. Per aumentarne l’attrattività verso le nuove generazioni è necessario renderla più stimolante e recettiva rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie. Una conferma di questo sta nell’operato del nostro Istituto Carlo Bazzi, storico CAT che prepara i geometri del futuro per la città di Milano, che aggiorna costantemente i programmi e gli strumenti didattici, e della nostra Fondazione ITS Academy “I cantieri dell’arte” che offre dei percorsi di istruzione tecnica superiore all’avanguardia, rivolti ai ragazzi e alle ragazze in possesso del diploma di istruzione secondaria. Su impulso della nostra Associazione e dei sindacati di categoria, quest’anno prenderà il via il primo corso triennale di formazione professionale per operatore edile erogato da Edil Academy di ESEM-CPT - Ente bilaterale per la formazione e la sicurezza del nostro settore -, la cui offerta formativa innovativa prevede momenti in laboratorio, l’uso dei “serious game”, del “Building Information Modeling - BIM”, della realtà virtuale e aumentata e della stampa 3D per far conoscere di più gli ambienti edili e le innovative tecniche costruttive".

Intanto guerre, tensioni geopolitiche, climate change, caro energia: si vedrà prima o poi la luce in fondo al tunnel? Come resistere?

"Stiamo operando in un contesto molto difficile da gestire, tra guerre in corso e mercati altalenanti. Per far fronte a questa situazione dobbiamo diventare più resilienti, tenendo conto che, come singola impresa, ciò che si poteva fare è stato fatto. È necessario cambiare il modello di filiera, pensare uno schema organizzativo diverso in cui le aziende collaborino tra loro per gestire, distribuire rischi e benefici tra tutti i soggetti. Da anni stiamo lavorando su questo tipo di accordi lavorativi, che ultimamente hanno visto una forte crescita".