Venerdì 31 Gennaio 2025
CRISTINA DEGLIESPOSTI
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Consorzio Innova: "Biennio decisivo. Consolidare la crescita e tema energia"

DUE anni cruciali. Due anni nei quali occorrerà consolidare la mole di commesse acquisite con il Pnrr nel momento in...

ALLA GUIDA DEL CONSORZIO Il direttore generale di Innova, Gianluca Muratori. La realtà racchiude oltre 900 imprese socie, delle quali circa la metà in Emilia-Romagna

ALLA GUIDA DEL CONSORZIO Il direttore generale di Innova, Gianluca Muratori. La realtà racchiude oltre 900 imprese socie, delle quali circa la metà in Emilia-Romagna

DUE anni cruciali. Due anni nei quali occorrerà consolidare la mole di commesse acquisite con il Pnrr nel momento in cui il piano stesso arriverà a scadenza. E concentrarsi sulla sfida energetica, che punta dritta alla decarbonizzazione. "Sarà un biennio decisivo", annuncia Gianluca Muratori, direttore generale del Consorzio Innova che, dalle origini bolognesi datate 1980, è diventato col tempo una realtà attiva in tutta la penisola, soprattutto in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Lazio e Sicilia. Innova è consorzio di imprese specializzato nei principali settori dell’edilizia, dell’impiantistica e dei servizi per enti pubblici, industria e terziario dove il rapporto con la pubblica amministrazione costituisce il 90% circa dell’attività, ma nel restante 10% rientra la gestione di importanti patrimoni immobiliari di soggetti come Hera, Iren e gruppi bancari. La forza del consorzio è data dalle 915 imprese associate – "ma si tratta di un dato in continua crescita", precisa il dg – che consentono di acquisire commesse praticamente in ogni regione, sfruttando la diffusione territoriale della rete consortile.

Direttore Muratori, quale direzione ha preso il consorzio?

"Rispetto alle origini e rispetto al 2016, quando il consorzio ha assunto l’attuale denominazione, abbiamo strutturato una crescita costante nell’ambito delle manutenzioni edili e della gestione del’impiantistica, del calore, dell’energia, così come delle infrastrutture, delle opere civili e industriali senza tralasciare pulizie e facchinaggio. Grazie anche alla ventina di certificazioni che possediamo e che ci consentono di partecipare con successo a diversi bandi, i nostri clienti non sono i piccoli privati, ma soggetti pubblici di grandi dimensioni o di diritto privato particolarmente strutturati. Rispetto al bilancio 2023, prevediamo di chiudere il 2024 con un fatturato di circa 370 milioni, ossia con una crescita in doppia cifra sull’esercizio precedente".

Quali sono state le principali novità del 2024?

"Abbiamo acquisito diverse commesse di rilievo. Una tra tutte è quella delle manutenzioni e dei servizi di pulizia dei musei del Lazio tra i quali spiccano il Colosseo e i suoi 76 ettari di estensione del sito, l’Altare della Patria e il Pantheon. C’è una nostra apposita divisione abilitata a operare in settori di competenza delle Soprintendenze, attività molto specialistica. L’appalto per i musei statali laziali è per quattro anni elevabile a sei, e per soddisfare questa richiesta abbiamo previsto l’assunzione di personale, da un minimo di 100 fino a 200 addetti della zona. In questo caso non ricorriamo a subappalti, è personale nostro dipendente che resterà in carico alla nostra sede laziale mentre in altre situazioni operiamo con dipendenti delle nostre associate".

Quanti dipendenti ha Innova?

"Al momento circa 300, ma il numero è in costante aggiornamento per le motivazioni sopra dette e prevediamo, infatti, diverse altre assunzioni. Ad esempio, abbiamo appena aperto una sede in via Manzoni 17 a Milano, mentre già ne avevamo una a Sesto San Giovanni. Come commessa abbiamo acquisito la manutenzione del nuovo palazzo della Regione Lombardia, comprensiva di fornitura calore ed energia, e puntiamo di espanderci nelle regioni del nord come Lombardia, Veneto e LIguria. Sempre su Milano ci stiamo occupando del restauro conservativo del Palazzo delle Stelline. Attualmente, infatti, del numero complessivo di soci, la metà sono in Emilia-Romagna".

Non mancano le commesse legate ai fondi del Pnrr. Cosa succederà una volta finito questo fiume di denaro?

"Per Invitalia stiamo realizzando interventi in tutto il Paese, come alcuni ospedali in Sicilia, ma il termine ultimo per completarli è il 2026. Ci stiamo quindi preparando per superare quella data, consolidando i numeri acquisiti fino adesso e che erano impensabili fino a poco tempo fa. L’altro grande tema è quello dell’energia".

In che senso?

"Siamo specializzati nella gestione di impianti fotovoltaici e ci stiamo concentrando sulla progettazione di edifici nZEB, ossia edifici che tendano al costo zero dal punto di vista energetico. Per il Comune di Bologna, ad esempio, stiamo studiando come riconvertire edifici di alcuni decenni fa in immobili ad altissime prestazioni energetiche: in un paio d’anni siamo pronti a inaugurarli".