INNOVAZIONE e sostenibilità. Innovazione di prodotto con le novità dei marchi Yoga, Valfrutta, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani, appena lanciate sul mercato; e innovazione di processo, con un piano investimenti da 86 milioni di euro che proprio nel 2025 toccherà il suo apice.
"È una grande sfida per accompagnare l’azienda nelle transizioni, da quella tecnologica a quella ecologica, rendendo sempre più tangibile il nostro impegno nella riduzione dell’impatto sull’ambiente". Parola di Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia, il Gruppo cooperativo con sede a San Lazzaro di Savena e 9 stabilimenti in Italia (7 in Emilia-Romagna), che ha chiuso il bilancio 2023-24 raggiungendo 1,2 miliardi di euro di fatturato.
Direttore generale Rosetti, quali sono quindi le prospettive per questo 2025 appena cominciato?
"Sarà un anno difficile, che arriva dopo un periodo di forti crescite, un anno condizionato dal clima di forte instabilità a livello globale, che certo non favorisce la fiducia dei consumatori e delle imprese".
Cosa vi preoccupa?
"Alle guerre e al rallentamento economico in Europa si aggiungono i timori di nuovi dazi".
Un peso per il vostro settore.
"Sul nostro settore pesano poi l’emergenza climatica, con gli eventi estremi dell’ultimo biennio, e problematiche di tipo fitosanitario aggravate da restrizioni ambientali che limitano l’uso di alcuni principi attivi per proteggere le produzioni in campo".
Qual è la priorità?
"La vera priorità oggi, per tutte le aziende agroalimentari, è garantire la produzione in un contesto che mette costantemente in discussione la nostra capacità di preservarne i livelli essenziali".
Questo traguardo come si persegue?
"Siamo una cooperativa, dobbiamo tutelare i nostri soci produttori, baluardo dell’italianità del nostro cibo. Occorre che le Istituzioni, soprattutto quelle europee, sostengano il comparto senza provvedimenti penalizzanti che rischiano di smantellare intere filiere".
Se dovesse descrivere una sfida e, allo stesso tempo, anche una opportunità per Conserve Italia?
"La sfida per Conserve Italia è quella di portare a termine il piano di investimenti per affrontare la transizione ecologica e il cambiamento climatico, sostenendo al contempo la digitalizzazione e l’automazione per migliorare efficienza e competitività".
E l’opportunità, invece?
"L’opportunità, in un contesto di difficoltà dei consumi come quello attuale, è quella di poter adottare un approccio collaborativo con la GDO ad esempio promuovendo la digitalizzazione dei dati e una maggiore efficienza nei processi logistici, così da creare un vantaggio reciproco ad entrambe le parti e ricadute positive sui consumatori".
A proposito di sostenibilità, avete appena presentato il vostro nono report.
"Sì, ogni tre anni Conserve Italia pubblica il Report di Sostenibilità che documenta le azioni della nostra filiera 100% italiana e tre volte sostenibile: dal punto di vista ambientale, sociale ed economico".
Un percorso importante.
"Lo facciamo quindi da vent’anni, per noi la sostenibilità è un asset strategico che accompagna lo sviluppo aziendale".
Questo in cosa si traduce?
"Non c’è ambito della nostra catena produttiva che non sia interessato da interventi a tutela del pianeta: dalle tecniche di coltivazione dei nostri soci produttori alle energie rinnovabili e recupero di sottoprodotti nei siti industriali, dai packaging meno impattanti al trasporto ferroviario delle merci".