Mercoledì 29 Gennaio 2025

C’è molta incertezza tra le imprese. Bene l’aeroporto

L’ECONOMIA delle Marche non sta certamente passando uno dei suoi periodi migliori. Uno scenario delle preoccupazioni e delle incertezze da...

L’ECONOMIA delle Marche non sta certamente passando uno dei suoi periodi migliori. Uno scenario delle preoccupazioni e delle incertezze da...

L’ECONOMIA delle Marche non sta certamente passando uno dei suoi periodi migliori. Uno scenario delle preoccupazioni e delle incertezze da...

L’ECONOMIA delle Marche non sta certamente passando uno dei suoi periodi migliori. Uno scenario delle preoccupazioni e delle incertezze da parte degli artigiani imprenditori delle Marche per il 2025 arriva da un’indagine del Centro studi Cna. Secondo il sondaggio per il 51,2% delle imprese artigiane, micro e piccole delle Marche, "prevale l’incertezza perché la crescita dell’economia sarà influenzata dal protrarsi o meno delle criticità emerse nel corso del 2024, in particolare dalla guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze sul prezzo dell’energia". A questo, evidenzia Cna Marche, "si aggiunge l’incertezza sulle politiche dei dazi di Trump che potrebbero influire pesantemente sulle nostre imprese esportatrici". A vedere nero è il 33,7% delle aziende, secondo cui l’Italia potrebbe rallentare o incappare in una recessione. Un dato superiore a quello nazionale (28,5%). Per il 14% delle imprese marchigiane il 2025 "sarà uguale all’anno che si è appena concluso mentre solo un esiguo 1,2% è formato da inguaribili ottimisti per i quali questo sarà un anno di crescita più sostenuta rispetto al 2024".

Se si passa dall’analisi della situazione generale all’andamento della propria azienda, la musica non cambia. Il 29,5% degli artigiani imprenditori marchigiani "prevede che il 2025 sarà per l’impresa che gestiscono un anno molto difficile, come lo è stato il 2024". A vedere rosa il 10,5% che "prevede di proseguire il trend positivo del 2024, ai quali si aggiunge un 2,3% che si aspetta di invertire un trend negativo". L’incertezza prevale nel 30,2% delle imprese. "Le imprese - osserva il presidente

Cna Marche Paolo Silenzi - temono i costi dell’energia (19,3%), del lavoro (33,7) e delle materie prime (34,9). Ma anche la mancanza di politiche pubbliche di sostegno all’economia (15,7), l’abusivismo (9,6) e la difficoltà a reperire manodopera qualificata (18,1)".

Dalle aspettative degli imprenditori marchigiani - prosegue Cna Marche - emerge un quadro preoccupante. Il 29,6% prevede un calo della produzione e il 23,2% una diminuzione del fatturato. Le conseguenze? Una riduzione degli investimenti per il 40,3% delle imprese, dell’occupazione per il 32,9% e dell’utile lordo per il 32,9%. "Quelle delle micro e piccole imprese marchigiane - commenta Silenzi - sono previsioni che le istituzioni devono ascoltare per attuare interventi finalizzati a sostenere gli artigiani e le micro e piccole imprese. In particolare nelle Marche dove rappresentiamo il 98% del sistema produttivo. Tra le richieste dei nostri imprenditori per favorire la crescita economica delle loro attività, ci sono migliori condizioni di accesso al credito (18,1%), riduzione del costo del lavoro (53%), l’attuazione piena delle misure previste nel Pnrr e un maggiore ingresso degli immigrati sul mercato del lavoro (7,2%). Altri fattori di crescita citati sono il miglioramento del quadro economico internazionale (57,8), la riduzione dei tassi d’interesse (27,7), un’inflazione bassa e sotto controllo (34,9)".

Intanto, sotto il profilo dei trasporti, arrivano notizie positive per l’aeroporto. "Vola il nostro Aeroporto delle Marche. Un anno record che ci fa superare i 600.000 passeggeri e soprattutto un trend in costante crescita, con l’avvio di nuove rotte europee e della continuità territoriale", ha scritto di recente il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. "Le Marche – ha aggiunto – finalmente connesse con l’Italia, l’Europa e con il Mondo, grazie ai voli sui principali hub del nostro continente. Sono molto orgoglioso di questo risultato che è il frutto di tanto lavoro e di una gestione che finalmente, per la prima volta nella storia dell’Aeroporto, ha un margine operativo lordo positivo".

Si registra invece sul fronte delle imprese un saldo negativo tra nuove iscrizioni 7.588 e cessazioni 7.836, non d’ufficio, nel 2024 nelle Marche: -248 (-0,16% sul 2023), portando un dato finale di 145.210 imprese registrate in regione, di cui 131.028 attive. Questa la fotografia da Infocamere-Unioncamere attraverso la rilevazione Movimprese presentata da Camera Marche. "Il sistema delle imprese si sta muovendo e abbiamo avuto una contrazione per le imprese che hanno cessato per motivi pensionistici o per altro, perciò abbiamo un salto negativo di 248 unità. Ma - ha sottolineato il presidente di Camera Marche, Gino Sabatini - molte delle cessazioni sono state fatte d’ufficio in base alla normativa di legge che nelle Marche ha creato un pò di confusione". Le cessazioni non dipendono necessariamente da cattiva gestione delle imprese "sono quelle imprese - ha spiegato - che da anni risultano inattive, che da anni non hanno una movimentazione e di conseguenza vanno a inficiare il registro delle imprese". Ma c’è una novità. "Quella che si presenta è la differenza delle forme giuridiche delle nostre imprese, sono aumentate infatti di 2.264 unità le imprese che hanno cambiato forma giuridica, sono entrate in una forma giuridica di capitali, e nonostante la contrazione, c’è stato un trend positivo di circa 1.000 imprese. E abbiamo tante imprese che stanno modificando la loro natura: da imprese individuali o Snc stanno diventando imprese di capitale". Secondo Sabatini "oggi più che mai dovremo favorire la possibilità di poter aggregare più imprese in nuovi sistemi societari e questo è un dato molto importante perchè le impese avranno la possibilità di resistere di più su questo mercato". Le Marche si collocano prima della sola regione Umbria (-0,36%), mentre la media italiana segna crescita annuale pari a +0,62%.