"NEL DNA degli imprenditori c’è un 90% di ottimismo; non potrebbe essere diversamente, perché altrimenti non faremmo impresa in questo momento storico. Ma il restante 10% è fatto di realismo". Per Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana e di Confindustria Toscana Centro e Costa, il 2024 per l’economia toscana è stato "l’anno delle speranze in buona parte deluse". Giudizio netto il suo, come mai?
"La crisi energetica, l’inflazione, le politiche monetarie restrittive, le tensioni geopolitiche hanno fatto dimenticare la ripresa post pandemia. E siamo rimasti in una fase di consistente rallentamento economico. Nel 2023 la crescita del nostro Pil regionale era stata dello 0,6%; secondo le stime di Irpet, il 2024 non è stato molto diverso e, purtroppo, non lo sarà neppure il 2025. Anzi: nella prima parte dello scorso anno l’attività economica in Toscana si era ulteriormente indebolita, condizionata dal rallentamento della domanda e dalle incertezze del quadro generale, seppure con dinamiche eterogenee tra i principali settori: alla crescita delle costruzioni si sono contrapposti l’indebolimento dei servizi e la flessione dell’industria. Nel corso dell’anno, poi, la flessione dell’attività industriale si è intensificata, con un calo diffuso dei fatturati, specialmente tra le imprese più piccole e nel comparto della moda".
Le sfide per guardare con ottimismo al 2025?
"Con realismo vediamo che il 2025 si è aperto con il prezzo dell’energia in aumento, che pesa su inflazione e costi e con timori di dazi sull’export. Confidiamo in un proseguimento del calo dei tassi e nell’attuazione del Pnrr, che darebbe una spinta indispensabile alla crescita della nostra regione. Non va, però, dimenticato che il Pnrr è debito che va ripagato: dobbiamo, quindi, usare bene le risorse, senza disperderle e senza ritardi".
Quali invece i comparti che hanno registrato buone performance?
"Farmaceutica e gioielleria trainano il nostro export, che nei primi nove mesi del 2024 ha messo a segno un +11%, rispetto allo stesso periodo del 2023. Non vanno male neppure l’alimentare e la meccanica, mentre flettono quasi tutti gli altri comparti tra i quali spicca la moda, con un –13% sia per il calo della pelletteria (-18%) che del tessile (-8%) e dell’abbigliamento (-5%). Tuttavia, dal terzo trimestre abbiamo cominciato a vedere un leggero rallentamento generale rispetto ai mesi precedenti. Che, lo voglio ripetere, senza le buone performance del farmaceutico, dell’oro e della gioielleria, avrebbe cumulato un dato in terreno negativo".
In Toscana il settore moda arranca e le imprese galleggiano a colpi di ammortizzatori sociali: come se ne esce?
"Con un lavoro comune di istituzioni, imprese e sindacati; non si tratta solo di difendere un settore dai colpi della congiuntura, ma di preservare una filiera di eccellenza assoluta che rappresenta l’immagine stessa della Toscana nel mondo. C’è un cambio di paradigma nei consumi, cui le imprese devono reagire con significativi cambiamenti di prodotto, processo e mercato; e tutto questo deve avvenire preservando un patrimonio di competenze manifatturiere unico, che è il nostro tratto distintivo e il nostro principale attrattore. Lo ripeto: non possiamo permetterci il galleggiamento in attesa che passino le difficoltà, perché la crisi ha forti connotazioni strutturali; e la reazione dovrà essere all’altezza delle sfide. Le nostre imprese sono già al lavoro sui cambiamenti; e il sistema confindustriale è al loro fianco".
Nuovo Piano nazionale per la Transizione 5.0: a che punto siamo?
"Fino ad oggi non è stato molto utilizzato dalle imprese; le modifiche introdotte dalla legge di bilancio, oltre ai chiarimenti che il Mimit insieme al Gse dovranno fornire per consentire la corretta applicazione di queste novità, ci auguriamo che semplifichino concretamente l’accesso alla misura, perché è uno strumento importante per dare slancio a nuovi investimenti. Sarà importante dare certezze in tempi rapidi, visto che al momento non sono previste proroghe e che tutti gli investimenti dovranno essere conclusi entro il 31 dicembre 2025".