Venerdì 31 Gennaio 2025
NICCOLO' GRAMIGNI
Top Aziende

"Basta stragi sul lavoro. Occorre fare molto di più"

"IN TOSCANA c’è stato un boom di persone in cassa integrazione nel 2024, i numeri rispetto al 2023 sono aumentati....

"IN TOSCANA c’è stato un boom di persone in cassa integrazione nel 2024, i numeri rispetto al 2023 sono aumentati. Nel solo settore della moda, che è in crisi, i lavoratori in cassa integrazione sono 10mila. È necessario fare qualcosa, in modo rapido". Il segretario toscano della Cgil, Rossano Rossi traccia un quadro piuttosto allarmante del mondo lavoro-imprese per il 2024, chiedendo "interventi concreti al governo perché non è più possibile aspettare". Il 2025 è un anno centrale, di riscatto per non sprofondare in una crisi irreversibile: sulla ricetta che serve seguire perché diventi l’anno del riscatto, Rossi ha le idee chiare.

La moda è uno dei settori più colpiti dalla crisi.

"In Toscana i problemi riguardano 110mila addetti, incluso l’indotto. È una crisi che coinvolte tutte le province della regione e ci sono appunto 12mila persone in cassa integrazione. La moda deve ripartire, se non riparte rischia di creare problemi enormi per la Toscana. Lo stesso riguarda l’automotive. E anche in quei comparti che vanno bene, come energia e nautica, non è tutto rose e fiori".

Perché?

"Il settore del lusso estremo sta andando bene, nella nautica ad esempio si registrano aumenti a doppia cifra. Eppure ci sono problematiche perché la crescita non porta parallelamente a un aumento dal punto di vista salariale. Il comparto cresce, ma non ci sono però condizioni di lavoro e salari adeguati. Ho citato la nautica, ma posso dire anche dell’edilizia, almeno finché c’è stato il superbonus. La povertà, precarietà, i bassi salari con settori in salute portano le persone ad accettare comunque le offerte di lavoro, a qualsiasi condizione. Ecco, questo diventa l’anticamera degli incidenti sul lavoro. E la Toscana ha pagato un prezzo caro, come in via Mariti a Firenze o a Calenzano. In generale non possiamo essere soddisfatti del 2024: c’è un problema di povertà diffusa, coinvolge tutta la regione".

C’è una situazione più critica di altre?

"Sì, quella di Gsk a Siena. È stato fatto un piano di esuberi di oltre 300 persone. Poi c’è tutto l’indotto. Ma quel settore, il farmaceutico, sta andando benissimo. Ha fatto guadagni enormi, anche durante il Covid".

Cosa chiedere al governo in questo 2025?

"Si è creato un contesto di poca sicurezza. Noi faremo di tutto per stare sul pezzo, abbiamo fatto riunioni con Cisl e Uil ma avremo bisogno di interventi da parte del governo, visto che la Regione è coinvolta in modo minimale".

A quale genere di interventi si riferisce?

"Mancano le politiche industriali, mancano agenzie in grado di aiutare le imprese a uscire dalla crisi. Di certo il governo deve rifinanziare gli ammortizzatori sociali, ma in generale ci vuole una visione. Per questo parlo di politiche industriali attive, in modo tale che ci possa essere una vera e propria ripartenza. Io critico il governo, ma anche gli imprenditori hanno responsabilità: alcuni tipi di imprenditori in questo contesto non collaborano. Ed è vergognoso".