
Zhou Guanyu, 25 anni, ha disputato 68 Gp in Formula Uno (Inst. @scuderiaferrari)
E’ la globalizzazione, bellezza. E spesso, quando si abbattono i confini, si alza il livello generale. Un cinese come pilota di riserva ufficiale delle Rosse. Non uno qualsiasi: Zhou Guanyu, 25 anni, si è già costruito una signora carriera con tre stagioni in Formula Uno – due all’Alfa Romeo, l’ultima nella Sauber che ne ha proseguito la missione – raccogliendo un totale di sedici punti e vantando anche due giri più veloci nei Gp, in Giappone nel 2022 e in Bahrain l’anno successivo. Al suo attivo sei arrivi nella top 10.
Il ragazzo nato a Shanghai, per altro, conosce già alla perfezione Maranello. Dal 2014 al 2018 aveva fatto parte dell’ormai celeberrima Academy, la fucina ipertecnologica del Cavallino che della crescita dei futuri piloti cura ogni aspetto. Andandoli spesso a trovare all’estero. Da Jules Bianchi a Charles Leclerc, la ’Sfda’ è stata una garanzia quando si è trattato di forgiare i talenti del volante.
Dopo i buoni esordi in Formula 3, Guanyu era stato assoldato dalla Renault nel 2020 come terzo pilota e collaudatore, ruolo rivestito anche l’anno successivo nella neonata Alpine. Esperienza ne ha già da vendere, il pilota cinese. Il cui ruolo di ’riserva’ non è affatto degradante, ora. Poter lavorare su una Rossa costantemente rappresenta anzi una grande opportunità e impreziosisce il curriculum. Con lui, come terzo pilota e collaudatore, c’è Antonio Giovinazzi. Una certezza per Maranello. Il pilota pugliese ha potuto, dopo gli anni in F1 con Sauber e Alfa Romeo prima di Guanyu, lanciarsi nel Wec arrivando a trionfare nella 24 Ore di Le Mans nel 2023.
Abbattere le barriere, spostare i confini: sia per le tecnologie che per il fattore umano. C’è questo filo conduttore nella filosofia di Ferrari, marchio internazionale per antonomasia. E chi pensa a una mansione defilata per il 25enne cinese e Giovinazzi, si sbaglia di grosso. Nella Formula Uno dei dettagli decisivi e delle simulazioni fondamentali, il collaudatore è un protagonista imprescindibile dello sviluppo di una vettura che si vuole vincente. I 68 Gp disputati da Zhou sono un patrimonio di conoscenza che non a caso ora si vuole mettere a frutto, altro che pilota di riserva.
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