Non saltano più i tappi sul podio, ma le bottiglie restano. Dal buen retiro abruzzese nella sua azienda agricola Jarno Trulli guarda alla Formula 1 che cambia.
Jarno ma non ha un po’ di nostalgia?
"Mi piaceva gareggiare, mi piaceva la competizione. Ormai mi dedico solo al mio vino".
In queste settimane non sono mancati i colpi di scena, Lewis Hamilton alla Ferrari come lo vede?
"Per la Rossa è sicuramente una bella notizia perché si mette in casa un pilota importante. Dall’altra però io mi sarei concentrato di più sul fare una buona macchina".
Quindi lei Lewis non lo avrebbe chiamato?
"Non giudico l’operazione, ma trovo incomprensibile un annuncio con un anno di anticipo. Per i piloti ora sarà una stagione da separati in casa".
Perché?
"Sia Hamilton che Sainz lasceranno le rispettive squadre. Contando che lo sviluppo della macchina dell’anno successivo si fa anche a stagione in corso, sarà sicuramente complicato il rapporto con team e ingegneri".
Ma secondo lei questo fulmine a ciel sereno non scombinerà un po’ le carte?
"Dura fare previsioni prima che parli la pista. Ma guardando al vantaggio che Red Bull aveva sui competitor lo scorso anno – salvo errori clamorosi – , è ancora l’auto da battere".
Le ricorda qualcosa che ha vissuto sulla sua pelle?
"Mi ricorda la Ferrari di Schumi degli anni Duemila, dominatrice assoluta delle piste".
E’ cambiata troppo secondo le i la Formula 1 in questi anni?
"E’ radicalmente diversa, cominciando dal motore e l’indimenticabile fascino perduto del v10, al numero esagerato di Gran premi fino ai test, ridotti all’osso, ma se piace alle nuove generazioni...."
Ci dica, da pilota, cosa vuol dire accorciare così i tempi per i test?
"Le auto e i team contano sempre di più rispetto ai piloti. Inoltre le squadre con meno possibilità rischiano di non riuscire a sviluppare al meglio le auto e anche i feedback da parte degli stessi piloti arrivano con meno frequenza e precisione".
Noi la ricordiamo per quella storica vittoria a Monte Carlo, lei cosa pensa guardando alla sua carriera?
"Penso che avrei voluto e potuto fare di più. Ma non ho grossi rimpianti, sono spesso stato al posto sbagliato nel momento sbagliato".