L’Emilia Romagna investita dal maltempo. E un giorno, il 17 maggio di un anno fa, entrato di diritto nelle pagine più buie dell’Autodromo di Imola. La tragedia dell’alluvione, dopo il 1° maggio del ’94 e quel 2006 in cui la Formula 1 lasciò per quasi 15 anni le rive del Santerno è un giorno impossibile da dimenticare.
Dopo una notte di intemperie la città si è svegliata sotto choc: l’area paddock è diventata un lago. Il Santerno, il fiume che lambisce letteralmente l’andamento sinuoso del tracciato, non è riuscito a contenere la grande massa d’acqua che si è riversata nell’area dove sono parcheggiati tutti i motorhome delle scuderie. Nel frattempo, nel resto di Bologna e poi della Romagna si consuma una tragedia che si porterà via 17 vite umane. Basta poco per arrivare alla fatidica decisione: Gp annullato, con una nota della stessa Formula 1 diffusa all’ora di pranzo. E’ un’altra delusione per Imola, dopo i rimpianti del 2006 e la chiusura dell’evento al pubblico al grande ritorno del 2020 – causa Covid –, pochi giorni prima della gara.
Maggio 2023 vuol dire anche il pesantissimo contraccolpo economico per la città. Per l’occasione erano stati venduti circa 180mila biglietti, vale a dire un indotto economico straordinario. La tappa verrà quasi sicuramente recuperata, nel 2026, in modo da avere tutte le cinque edizioni contrattuali, e la favola – inizialmente un po’ in bilico –, potrebbe continuare, come ha chiarito il presidente di Aci Angelo Sticchi Damiani, intervenuto recentemente a ’La politica nel pallone’ (Gr Parlamento): "Imola è un circuito molto gradito ai piloti ed è iconico per il suo nome, per la sua storia e la sua localizzazione. Siamo l’unico paese in Europa ad avere due Gran Premi di Formula 1 e faremo tutto il possibile perché questo possa continuare".
Quanto alla ricostruzione, con l’anno nuovo è arrivato il via libera del generale Francesco Paolo Figliuolo agli 8,5 milioni necessari alla messa in sicurezza dell’Enzo e Dino Ferrari. Cisarà un rinnovato muro perimetrale al posto di quello danneggiato dalle alluvioni di maggio e novembre. Si perché lo scorso inverno l’impianto è finito nuovamente sott’acqua dopo le forti piogge. Nel frattempo il muro è stato comunque ’tamponato’ con riparazioni eseguite con fondi erogati in anticipo dal Comune di Imola, si parla di circa 150mila euro. Mentre è stata affidata la progettazione della nuova barriera di contenimento per una spesa di circa 700mila euro e una nuova sicurezza contro le alluvioni.