
Lewis Hamilton, 40 anni e sette mondiali vinti, con Andrea Kimi Antonelli (18) che ne ha preso il posto alla Mercedes
Le prime parole famose. Nella notte italiana, Lewis Hamilton ha fatto il suo debutto ufficiale al volante della Ferrari, partecipando alle prove libere del Gran Premio d’Australia. Nemmeno lui si è sottratto alla emozione del momento, come attestano le sue esternazioni. Precedute da un gesto signorile: "Desidero augurare il meglio a Kimi Antonelli, il ragazzo che ha preso il mio posto in Mercedes. Merita ogni fortuna".
Il cuore. Il resto è passione. Scandita così: "Sinceramente mi considero un uomo fortunato. Ho avuto una carriera straordinaria in Formula Uno. Ricordo il mio debutto con la McLaren nel 2007 proprio qui a Melbourne, fu qualcosa di epico, andai subito sul podio. Adesso mi trovo di nuovo all’inizio di un nuovo capitolo con la Ferrari. Negli anni, ho camminato su e giù per il paddock, vedevo il box della Rossa e finalmente mi ritrovo nel garage del Cavallino. È una sensazione davvero unica".
Attesa. "Cosa mi aspetto alla fine di questo fine settimana? Ecco, onestamente non ho aspettative speciali. Mi basterebbe arrivare a domenica sera sapendo di aver dato assolutamente tutto e di essermi sentito bene in macchina. Non so cosa questo significhi in termini di risultati. Se debbo formulare un pronostico, mi auguro saremo in grado di competere per uno dei primi cinque posti. Realisticamente l’obiettivo è entrare nella stagione trovando il giusto ritmo. Sto ancora imparando a scoprire la SF-25, che è molto diversa dalle vetture che ho pilotato in passato. Per capirci, dopo tanti anni con i motori Mercedes adattarsi alla potenza Ferrari è qualcosa di nuovo: è una sensazione diversa, una vibrazione diversa. A Maranello il modo di operare è completamente differente, il team affronta le cose con un’altra prospettiva, e questo rende tutto ancora più stimolante ed affascinante…".
Pressione. "Senza dubbio, è il periodo più emozionante della mia vita e voglio gustarmelo tutto. Nei test ho avuto solo tre giorni per girare in pista, quindi è dura dire esattamente dove ci troviamo rispetto ai nostri rivali. Siamo concentrati sul nostro lavoro. Del resto ho una età e con l’esperienza ho imparato che la pressione che metto su me stesso è dieci volte più alta di qualsiasi altra pressione che possa essere gettata su di me. Ma in Ferrari non mi è stata creata tensione e ciò mi consente di concentrarmi completamente sul lavoro da fare. Ho grandi aspettative per me stesso, so cosa posso portare alla squadra e so cosa serve per raggiungere i nostri obiettivi. Ora si tratta solo di abbassare la testa e impegnarsi senza soste. Io sono pronto…".
E allora, Sir Lewis, good luck.
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