Martedì 16 Luglio 2024

La palestra della Ferrari. La pista totem delle moto che piace alle monoposto

Dal 1988 l’impianto è di proprietà della Rossa: ospita test e celebrazioni. Nel 2020 il Gp di F1, Hamilton girò trenta secondi sotto al record della pista.

La pista totem delle moto che piace alle monoposto

La pista totem delle moto che piace alle monoposto

Votato alle moto per eccellenza, ma con le quattro ruote nel cuore. I due volti del Mugello, da ormai 36 anni di proprietà della Ferrari. Alle spalle c’è un’eredità importante: il circuito stradale del Mugello – roba per cuori forti – negli anni ‘20 ha visto la partecipazione e la vittoria di grandissimi come: Enzo Ferrari, Antonio Ascari ed Emilio Materassi.

Il Mugello ’ chiuso’ invece, inaugurato nel 1974, dal 1988 è diventato la ’palestra’ delle monoposto di Maranello. Il circuito, negli anni, è stato utilizzato anche per festeggiare i mondiali vinti dalle Rosse. La Casa di Maranello, con una serie di importanti interventi, ne ha fatto una delle piste più suggestive, moderne e sicure del panorama internazionale. E il legame con la Formula 1 è comunque forte, nonostante l’indole votata al motociclismo. Un unione fra i due sport suggellata nel 2008 da qualche giro di pista – alcuni test per provare le vie di fuga – da un campione come Valentino Rossi. In quell’anno si era messo per una delle prime volte dietro al volante di una monoposto.

E non è un caso che nel 2020, in piena emergenza Covid, la nona prova del mondiale di Formula 1 sia stata intitolata proprio ’Gran Premio Toscana Ferrari 1000’. In quell’occasione infatti la Rossa ha corso la sua millesima gara.

Tortuoso e molto stretto, però capace di esaltare le peculiarità delle auto da F1. Il confronto cronometrico con le MotoGp è impietoso. Il record della pista fatto segnare da Pecco Bagnaia è di 1’44”855, contro l’1’15”144 di Lewis Hamilton staccato durante le qualifiche del 2020.

Quasi mezzo minuto in meno per il sette volte campione del mondo grazie al grande carico aerodinamico delle monoposto. Se l’auto è in grado di affrontare le lunghe varianti del Mugello ad oltre 200 km/h, una MotoGP deve rallentare anche fino a sotto i cento.

Uno dei punti più duri, complessi e impressionanti del circuito è il tratto Casanova-Savelli fino all’Arrabbiata 2: una Formula 1 è in grado di farlo ’full gas’ dall’inizio fino alla fine. Prestazioni impressionanti anche all’Arrabbiata1 e all’Arrabbiata2, più di dieci secondi a tutta velocità. In pieno stile Mugello.