Martedì 16 Luglio 2024

Italia 2000, odissea nel golden gol. Trezeguet, castigo supplementare quando il titolo sembrava in tasca. Sfuma il bis personale per Zoff

Il commissario tecnico manca il successo in panchina dopo quello ottenuto da giocatore nel 1968. Poi arrivano le dimissioni per le critiche di Berlusconi. Prima doppietta col mondiale per la Francia.

Trezeguet, castigo supplementare quando il titolo sembrava in tasca. Sfuma il bis personale per Zoff

Trezeguet, castigo supplementare quando il titolo sembrava in tasca. Sfuma il bis personale per Zoff

David Trezeguet non era ancora diventato il bomber vincente della juve, quando il suo nome iniziò a rimbalzare in tutti i discorsi degli italiani in una notte di rabbia e delusione. Fu lui a segnare un goal storico, perché la regola del golden goal poi sarebbe stata abolita e quindi non ci sarebbero state più vittime di quella che per un po’ era stata ribattezzata anche ’sudden death’, la morte improvvisa.

È giusto che negli annali il gol decisivo sia ritenuto quello del franco-argentino, tecnicamente è così. In realtà l’uomo che ha davvero fatto vincere alla Francia quel mondiale nel 2000 è un altro, e si chiama Sylvaine Wiltord. Alla fine di quell’Europeo si sarebbe trasferito dal Bordeaux all’Arsenal: aveva 26 anni, e quel giorno si può considerare sicuramente il punto più alto della sua carriera.

Perché la partita era già finita, il terzo minuto di recupero era già stato oltrepassato e il punteggio diceva 1-0 per l’Italia di Zoff, grazie al gol di Delvecchio. Trezeguet fece comunque la sponda di testa a dare l’assist al compagno, che di sinistro in diagonale trafisse Francesco Toldo, fino a quel momento dominatore del torneo grazie alle prodezze in semifinale contro l’Olanda.

In panchina gli azzurri erano abbacciati ad aspettare il fischio finale, invece il boato esplose dalla curva dei tifosi francesi.

"In quel momento avevamo sei o sette attaccanti in campo e nessun difensore – avrebbe detto anni dopo a SportF l’attaccante Thierry Henry –. Sono convinto ancora oggi del fatto che se Toldo fosse rimasto in piedi sarebbe riuscito a respingere il tiro di Wiltord".

L’Italia aveva sprecato un paio di volte il colpo del ko con le occasioni sprecate da Alessandro Del Piero. Erano stanchi, gli azzurri: in semifinale avevano giocato supplementari e rigori, superando l’Olanda dopo una partita epica, giocata in dieci per l’espulsione di Zambrotta dopo poco più di mezz’ora. Anche i francesi non erano freschi: in femifinale avevano battuto il Portogallo solo grazie ad un altro golden goal ai supplementari, stavolta di Zinedine Zidane.

Dopo quella sconfitta agli Europei, Dino Zoff rassegnò le dimissioni. Non per la sconfitta, ma per le accuse del premieri Silvio Berlusconi al raduno del Milan: "sono dispiaciuto e indignato per la sconfitta dell’Italia, si poteva, si doveva assolutamente vincere. Non si può lasciare libera la fonte di gioco della Francia, Zidane, anche un dilettante l’avrebbe rilevato".

Zoff lasciò l’incarico: "In un paese in cui non si dimette nessuno, dopo quelle frasi non potevo più essere il ct".