Venerdì 28 Febbraio 2025
MARCO GALVANI
Sport

Grid, un canto di libertà. "Il Sic mi ha ispirato. La genuinità vera di Bez»

Il mondo della MotoGp è pieno di “Beautiful things”. Cose belle. Come la canzone di Benson Boone, che "è un...

Fabiana “Grid“ Mattuzzi: «Ogni tanto torno anche a fare l’ombrellina»

Fabiana “Grid“ Mattuzzi: «Ogni tanto torno anche a fare l’ombrellina»

Il mondo della MotoGp è pieno di “Beautiful things”. Cose belle. Come la canzone di Benson Boone, che "è un po’ pop, ma anche rock". "Pop nel senso di moderna, simile - anche mediaticamente - alla Formula 1 e rock perché dev’esserci sempre uno spirito di libertà". Benvenuti nel mondo di Fabiana Mattuzzi, cantautrice, influencer e appassionata di motori, tanto da aver scelto come nome d’arte proprio Grid. E di aver scelto, per raccontare in una canzone il bisogno di risollevarsi con grinta e coraggio quando la vita prende una brutta piega, il titolo “Nac nac”. Che nello slang sportivo vuol dire impennare. Del resto, Fabiana è cresciuta circondata dai motori. "L’azienda di famiglia è nel ramo dei trasporti, quattro ruote pesanti – racconta –. E poi papà faceva gare in salita".

Camion, auto da rally, ma quando sono arrivate le moto?

"Avevo 15 anni e ad un evento ho avuto la fortuna di incontrare Paolo, il papà di Marco Simoncelli. Il Sic per me è stato ed è il pilota preferito, ho tutto su di lui, anche le biografie più introvabili. E in quella occasione, quando tutti erano in fila per farsi autografare la maglietta da Paolo, io mi sono presentata con un libro sul Sic. Un aspetto che ha colpito il papà di Marco, ci siamo fermati a parlare per ore. Mi invitò al Mugello per l’ultima gara del Campionato italiano velocità e per me fu la primissima volta a una gara di moto. Ed è stato amore a prima vista. Era il 2015, da lì ho iniziato come tifosa, ombrellina, poi a lavorare nei team nei campionati italiani e spagnoli, anche in MotoGp e Superbike. Quello è diventato il mio mondo. Oltre alla musica, ovviamente".

Ecco, che mondo è la MotoGp?

"È simile al palcoscenico. Uno spazio di libertà. Anche se forse i piloti dovrebbero erre un po’ più liberi, genuini. Ci sono troppi perfettini. Anche in questi ci manca tanto il Sic. Lui era un grande pilota, ma anche una persona autentica, genuinamente schietto. Come sa esserlo, oggi, Marco Bezzecchi. Ecco, lui è quello che gli si avvicina di più".

Il Mondiale è al via: come lo vede?

"Quest’anno vedo bene gli spagnoli. Tra Marc Marquez e Pecco Bagnaia sarà un grand duello. E appena rientrerà dall’infortunio, anche Jorge Martin vorrà ricordare a tutti di essere lui il campione del mondo".

Lei è mai scesa in pista?

"Ho provato la tuta, l’ho fregata a parecchi piloti, ma il patto con i miei genitori era di non scendere mai in pista. Prima o poi, comunque, ce la farò. Ovviamente non per delle gare, piano piano sto imparando. Non ho la moto, ma quelle dei “miei” team le considero le mie bambine. Sono molto gelosa delle loro moto".