Vent’anni dopo tutto è cambiato. Nel 2004, parola dell’amico allo Sporting Fabio Paim, mangiava i panini avanzati da McDonald’s, oggi piange lacrime da duecento milioni per la finale persa in Coppa del Re Saudita. Sì, tutto è cambiato dopo stagioni di domini, tranne il giocatore: Cristiano Ronaldo è pronto a entrare ancora una volta nella storia, giunto al suo sesto campionato europeo. E’ lui, partito con quella finale steccata nel 2004 contro la Grecia a guidare la truppa dei veterani con 25 presenze nella fase finale (69 contando anche le qualificazioni). A 39 anni, con un titolo vinto in bacheca, resta un campione dalla straordinaria longevità, una figura centrale all’interno della formazione portoghese, un punto di riferimento per tattica ed esperienza.
Seguono Joao Moutinho e Pepe, entrambi a 19. Il difensore del Porto, quest’anno, è diventato il giocatore di movimento più anziano della competizione scendendo in campo nel 4-1 tra Porto e Anversa alla terza giornata dell’edizione 2023/24.
Otto anni in meno, ma Lukaku entra di diritto fra i veterani di Euro 2024. Per lui, con dieci presenze nella fase finale, sarà il torneo numero tre. All’edizione 2021, con il suo Belgio, era stato eliminato proprio dall’Italia del ct Mancini. Ininfluente il gol di Romelu su rigore ai quarti di finale.
Quando si parla di campioni citare Luka Modric è quasi un obbligo. Quello in Germania sarà probabilmente il suo ultimo Europeo, il quinto, solo uno in meno di Cristiano Ronaldo. Con la maglia a scacchi della Croazia ha totalizzato tredici presenze nelle fasi finali, ed è uno dei giocatori con più partite da nazionale nelle gambe ma con nessun trofeo. Classe indiscutibile, ha tutti i numeri per impensierire la truppa del ct Spalletti nella partita del 24 giugno.
Intanto il ct dell’Inghilterra Southgate ha ritrovato Harry Kane in grande spolvero in vista di Euro2024. L’attaccante del Bayern Monaco ha contribuito con un gol al successo in amichevole contro la Bosnia e ha detto di sentirsi particolarmente in forma. Per lui sarà la terza volta a un Europeo, e cercherà di sfatare il tabù che ancora lo vede senza titoli. L’uragano (hurricane) dei gol riuscirà ad alzare una coppa?
Se si parla di veterani è quasi un obbligo citare Thomas Müller e Manuel Neuer. L’attaccante e il portierone della Germania, con questo Europeo possono decisamente insidiare il record di 18 presenze alla fase finale di un Europeo. Entrambi sono a 15, per il portierone tedesco, che potrà disputare il campionato europeo in patria, sarà l’ottava grande competizione internazionale, dopo i Mondiali 2010, 2014, 2018 e 2022 e gli Europei 2012, 2016 e 2021.
La nazionale ospitante potrà ancora brillare della stella di Toni Kroos. Il centrocampista del Real Madrid si è già tolto il penultimo sfizio di una carriera sfavillante, conquistando la Champions League con i Blancos. E non è finita qui, perché dopo le 14 presenze nelle fasi finali di un Europeo proprio nell’anno del suo ritiro dal calcio giocato.
Per la Polonia la speranza si chiama invece Robert Lewandowski. La presenza dell’attaccante è a forte rischio per un infortunio. Con 11 presenze nelle fasi finali degli Europei, è stato fra i traghettatori dei suoi attraverso il girone infernale di qualificazione: prima l’Olanda, segue l’Austria e chiude la Francia in una triade di appuntamenti che fa paura, ma che allo stesso tempo motiva a spingersi oltre i propri limiti.
Poi c’è lui, Olivier Giroud (37 anni e 249 giorni) , che qualche sera fa è diventato il giocatore più anziano a giocare per Les Bleus, davanti a Steve Mandanda (37 anni e 247 giorni). L’ormai ex attaccante del Milan giocherà il suo quarto Europeo, dopo Polonia-Ucraina 2012, Francia 2016 ed Europa 2020.
Un po’ d’Italia e tante ambizioni per la Svizzera, costruita sui propri veterani attualmente impegnati in Serie A (Sommer, Rodriguez e Freuler). Yann è stato convocato per la prima volta a un Europeo nel 2016 in Francia, poi il Mondiale 2018 in Russia e ancora l’Europeo 2020. Con quello in partenza ora saranno tre per il portierone dell’Inter.