Mercoledì 1 Gennaio 2025

Verde pubblico, a Firenze i primi cinque orti urbani

In città / Da Rusciano al carcere, un progetto per coltivare insieme e contribuire alla socialità

Gli orti urbani sono affidati a gruppi di cittadini, associazioni e realtà di quartiere

Gli orti urbani sono affidati a gruppi di cittadini, associazioni e realtà di quartiere

Nascono a Firenze i primi 5 orti urbani - in due ci sono dei frutteti - ovvero aree all’interno di spazi e giardini pubblici dove cittadini e associazioni possono sperimentare la coltivazione condivisa. Una novità in città, con gli orti che sono stati affidati a gruppi di cittadini, associazioni e realtà dei quartieri per una gestione comunitaria, attraverso lo strumento dei patti di collaborazione, previsto dal Regolamento dei Beni Comuni, con l’impegno a realizzare pure attività di educazione, socialità e cultura che saranno finanziate con 110.000 euro. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione CR Firenze, è attuato grazie all'associazione Rete Semi Rurali e alla Società Toscana di Orticultura, ed è stato promosso dall’assessore all’ambiente Andrea Giorgio. Le aree ortive individuate sono: il parco della Villa di Rusciano, il chiostro della biblioteca Thouar, il giardino del Malcantone, il giardino del Lippi e il giardino del Gozzini, proprio davanti al carcere, dove anche i detenuti sono protagonisti del progetto. In totale si tratta di oltre 1100 metri quadrati messi a disposizione per la coltivazione - tra orti in cassone e a terra - e di più di 60 alberi da frutto. Il progetto prevede una durata iniziale di tre anni. Le aree, che verranno coltivate in modo condiviso, possono essere trattate solo con agricoltura biologica e biodinamica, privilegiando semi locali e tradizionali. Gli orti, oltre alle finalità di coltivazione, hanno anche uno scopo più largo: per tre anni saranno finanziati progetti di educazione ambientale, progetti culturali e di socialità organizzati in quegli spazi dalle realtà che li gestiranno e diventeranno così dei poli educativi e ricreativi. Il progetto si svilupperà in una prima fase di mappatura e coinvolgimento di associazioni e cittadini con incontri nei diversi quartieri per individuare i soggetti interessati alla gestione condivisa degli spazi attraverso un percorso partecipativo. Tra i criteri preferenziali utilizzati per assegnare l’area ci sono l’esperienza pregressa, la prossimità territoriale e l’inclusività. «È il primo progetto di agricoltura urbana condivisa nella nostra città e ci tengo molto perché tiene insieme ambiente e comunità con l’obiettivo di creare dei luoghi di educazione, condivisione e socialità nei diversi quartieri rigenerando gli spazi verdi. E di condivisione, aperti a grandi e piccini, che uniscono alla coltivazione la socialità, la cultura, l’educazione ambientale», ha detto l’assessore Giorgio.