
Le Comunità Energetiche democratizzano il processo di consumo di energia
Cresce l’interesse per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), una forma innovativa e partecipativa di produzione e consumo di energia, con grande potenziale rispetto alla soluzione di problemi legati alla crisi energetica, climatica, innovazione ed equità sociale. In Italia ci sono 168 iniziative riconducibili a CER ed autoconsumo collettivo, secondo le rilevazioni dell’ultimo Electricity Market Report redatto dall’Energy & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano. Circa il doppio (+89%) rispetto al 2023. Le regioni più attive sono Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia con 80 iniziative (il 48% del totale). Nella maggior parte dei casi si tratta di realtà che hanno una forma societaria piuttosto semplice (associazioni nel 50% delle iniziative) e che si dota per il proprio funzionamento di impianti di piccola taglia. Di solito il promotore è un ente pubblico che fornisce spazi per l’installazione degli impianti e supporta l’aggregazione dei membri, allo scopo di ridurre le spese, aiutare le famiglie in situazioni di disagio economico e finanziare progetti sul territorio. In questo stesso tipo di modello ricadono anche iniziative promosse da altri soggetti, come enti del terzo settore e cooperative sociali. A trainare lo sviluppo delle CER nei piccoli comuni sono spesso le amministrazioni pubbliche, pronte a rispondere alle sfide del territorio investendo in un processo di democratizzazione dell'energia. L’altra parte rilevante (21%) è costituita dalle iniziative promosse da soggetti specializzati, a supporto di soggetti privati interessati, mentre solo una parte minoritaria (9%) è costituita da iniziative promosse inizialmente da privati cittadini.