Sabato 31 Agosto 2024

Laghi e mari, un universo da salvare. Pesci a rischio a causa della plastica

Un’area ogni 78 chilometri di costa supera i limiti di balneabilità. Le foci di fiumi e canali sotto la lente

Laghi e mari, un universo da salvare. Pesci a rischio a causa della plastica

Laghi e mari, un universo da salvare. Pesci a rischio a causa della plastica

La tutela del mare, degli oceani e delle risorse marine, così come di tutta la flora e la fauna che costellano l’ecosistema della vita sott’acqua. Una risorsa di estrema importanza che non va in nessun modo danneggiata ulteriormente. Si calcola che dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari di tutto il mondo ogni anno, causando l’80% dell’inquinamento del mare. I quattro quinti dei rifiuti di plastica arrivano in acqua sospinti dal vento o trascinati dagli scarichi urbani e dai fiumi. Microplastiche che entrano negli organismi dei ‘cittadini’ delle acque, provocando gravi conseguenze nei pesci: sono stati rilevati aneurismi, fusione di membrane, aumento nella produzione di muco e anche cambiamenti significativi delle cellule epiteliali che rivestono le branchie. Non è solo la crisi climatica a provocare tutto ciò. Parliamo anche di maladepurazione, scarichi abusivi e inquinamento, che restano la principale minaccia per mare e laghi italiani e per la biodiversità. Dalla sintesi del bilancio complessivo di Goletta Verde e Goletta dei Laghi 2023, le due campagne itineranti di Legambiente, su un totale di 387 campioni prelevati nelle acque marine e lacustri della Penisola, ben il 32% è risultato oltre il limite di legge.

A preoccupare particolarmente è lo stato di salute del mare italiano con un punto oltre i limiti di legge ogni 78 km di costa, e poi la scarsa informazione relativa alle zone dove vige il divieto di balneazione.

Nelle Marche sotto la lente ci sono foci di fiumi, canali e torrenti in estrema difficoltà. Sulla base di analisi microbiologiche eseguite a luglio 2023 in 12 siti, metà dei campionamenti effettuati da Legambiente sono risultati fuori dai limiti di legge. Si tratta di cinque foci di fiumi e un punto a mare. Cinque di queste sono fortemente inquinate. L’allarme è alto anche in Umbria, in particolare al Trasimeno. Le microplastiche minacciano i laghi. Con il progetto Life Blue Lakes, finanziato dalla Commissione europea, sono stati eseguiti i controlli al Bracciano, Piediluco e al Trasimeno.

Qui sono state analizzate novemila microplastiche presenti in circa il 98% dei campioni raccolti. Resti di buste di plastica, cosmetici, pneumatici e abbigliamento sono tra i principali responsabili dell’inquinamento da plastica. Nemmeno la Toscana festeggia, dove su 20 campioni 16 sono risultati oltre i limiti di legge, 12 dei quali fortemente inquinati. Causa delle grandi piogge di giugno 2023, ma non solo: gli impianti sono inadeguati al carico estivo e si nota la presenza di scarichi illegali. Scenario diverso, invece, per l’Emilia-Romagna, dove Goletta verde piazza un pollice all’insù: solo uno degli 11 punti campionati è risultato effettivamenti fuori legge. Ma questo non esclude altri pericoli, come, per esempio, l’abbandono dei rifiuti sulla spiaggia.

La Lombardia, dal canto suo, soffre dell’inquinamento dell’acqua potabile a causa dei Pafs, sostanze chimiche pericolose per la salute. I livelli dei laghi, invece, sono in miglioramento. Ma non bisogna abbassare la guardia, perché oltre alle contaminazioni, bisogna monitorare la carenza idrica. Dall’inizio del 2022, secondo i dati degli enti regolatori, i quattro grandi laghi lombardi hanno ricevuto apporti idrici pari a 13,9 miliardi di metri cubi, contro un dato storico atteso pari a 27,8 miliardi di metri cubi. In altre parole, nei laghi, nel corso dei trascorsi 20 mesi, è fluito solo il 50% delle acque che normalmente li alimentano.

Mariateresa Mastromarino