Giovedì 2 Gennaio 2025

In Toscana la biodiversità è sempre vincente

Colture / Il ruolo della variabilità è fondamentale per costruire una produzione di tipo interamente sostenibile e rispettosa anche dei lavoratori

Per l'ISPRA si tratta di una delle regioni più virtuose d'Italia

Per l'ISPRA si tratta di una delle regioni più virtuose d'Italia

Sulla biodiversità si fonda il funzionamento degli ecosistemi e la fornitura di beni e servizi essenziali per la nostra salute e il nostro benessere. Gli ecosistemi, infatti, compresi i nostri sistemi di produzione alimentare, dipendono da tutta una serie di organismi come produttori primari, erbivori, carnivori, decompositori, impollinatori, agenti patogeni e nemici naturali dei parassiti. Per questi e altri motivi occorre riflettere spesso sull’importanza di difendere la biodiversità agricola e sul ruolo degli agricoltori biologici in questa battaglia. Stiamo parlando, infatti, di un concetto molto importante. Dalla cipolla di Certaldo, al fagiolo rosso di Lucca, dai pinoli di San Rossore all’agnello di Zeri nella Lunigiana, fino all’aglione della Val di Chiana: sono più di 3000 le specie vegetali presenti in Toscana, mentre sono circa 600 quelle animali. Secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), la Toscana è una delle regioni in Italia più virtuose in termini di biodiversità. L’agricoltura toscana, insomma, sembra sempre più rivolta al rispetto dell’ambiente e alla lotta al cambiamento climatico. Cambiamenti climatici che non sono più un fattore di eccezionalità, ma una costante con cui fare i conti. La Toscana ha già da tempo pensato ad una politica agricola che faccia della biodiversità la direzione verso cui andare: una regione che, in questo senso, parte avanti rispetto ad altri grazie anche a quello che è stato già fatto negli anni scorsi nel campo dell’agricoltura biologica. Le comunità del cibo e della biodiversità toscane sono quindi una peculiarità importante: se si desidera essere pronti alle sfide del futuro, questo è un elemento dal quale non si può prescindere. Il consumatore che arriva in Toscana dall’estero, dopotutto, verrà a cercare i prodotti di qualità, ma che siano anche sempre più sostenibili. La Toscana ha dunque pensato da tempo alla necessità di tutelare e valorizzare le produzioni alimentari dei territori rurali, non svendendo i prodotti ma cercando di far comprendere le enormi potenzialità, anche in termini di sostenibilità, che queste politiche possono avere.