
I dati dell’ONU riguardo all’acqua sono davvero allarmanti
Fin dal 1993, il 22 marzo è designata come Giornata Mondiale dell’Acqua, una sorta di appuntamento per richiamare tutte le popolazioni del mondo per riflettere sull’importanza di questa risorsa primaria. La Giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite a seguito della Conferenza di Rio tenutasi nel 1992, appunto per sensibilizzare sulla giusta gestione di questa risorsa vitale. Può sembrare assurdo che nel 2025 abbiamo ancora bisogno di una giornata dedicata all’acqua per ricordarci della sua rilevanza, eppure non è qualcosa di così scontato, soprattutto se si lega il tema a quello dei cambiamenti climatici. I dati dell’ONU riguardo all’acqua sono davvero allarmanti: il fabbisogno idrico globale aumenta dell’1% ogni anno. Secondo queste previsioni, entro il 2050 potremmo aver bisogno del 30% di acqua in più rispetto a quella disponibile. I dati aggiornati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’UNESCO rendono noto un quadro allarmante: nel 2022, circa 2,2 miliardi di persone non avevano accesso ad acqua potabile gestita in modo sicuro. Di queste, 115 milioni erano costrette a bere acqua di superficie, spesso contaminata. A questo si aggiunge un altro problema estremamente rilevante: 3,5 miliardi di persone non disponevano di servizi igienico-sanitari adeguati. Lo scorso anno il tema della Giornata era incentrato sulle acque sotterranee, falde acquifere dalle quali dipende l’approvvigionamento idrico di gran parte della popolazione mondiale. Per il 2025, il tema scelto è invece la conservazione dei ghiacciai, una questione urgente che riguarda non solo l’ambiente, ma anche e soprattutto la sopravvivenza stessa dell’umanità. I ghiacciai sono una risorsa insostituibile: forniscono acqua potabile, sostengono l’agricoltura, alimentano l’industria e producono energia pulita. Tuttavia, il loro rapido scioglimento, causato dal riscaldamento globale, sta alterando i flussi idrici e creando situazioni critiche: inondazioni, siccità, frane e l’innalzamento del livello del mare sono solo alcune delle conseguenze. Milioni di persone e interi ecosistemi sono già a rischio. Per questo, la conservazione dei ghiacciai deve diventare una priorità assoluta nella lotta al cambiamento climatico. Servono azioni globali per ridurre le emissioni di gas serra e strategie locali per gestire in modo sostenibile le acque di fusione. L’UNESCO e la World Meteorological Organization hanno proclamato il 2025 Anno Internazionale della protezione dei ghiacciai, al fine di ribadire il loro ruolo cruciale e le minacce legate al loro rapido scioglimento. Il 21 marzo 2025, l’UNESCO ha celebrato la prima Giornata Mondiale dei ghiacciai e ha presentato il World Water Report 2025, con dati aggiornati sullo scioglimento glaciale. Il primo UNESCO Courier del 2025 sarà dedicato ai ghiacciai in via di estinzione. Nel 2023, la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha avviato il progetto educativo ‘Next Generation – The challenges of climate change’ in 10 scuole italiane, alcune appartenenti alla rete UNESCO. L’iniziativa ha presentato i risultati del progetto ‘Sulle tracce dei ghiacciai’, introdotto dal fotografo Fabiano Ventura e dall’Associazione Macromicro. Attraverso confronti fotografici e misurazioni glaciologiche, il progetto ha evidenziato gli effetti dei cambiamenti climatici sui ghiacciai globali negli ultimi 150 anni. L’obiettivo è ovviamente quello di sensibilizzare le giovani generazioni sull’impatto delle attività umane sul clima e promuovere scelte di vita sostenibili per alleviare l’emergenza ambientale.