Giovedì 2 Gennaio 2025

Food waste: i metodi per risolvere il problema dello spreco alimentare

Cibo / Solo in Italia nel 2024 si è registrato un +45,6%: ogni settimana, nei nostri bidoni della spazzatura, finiscono in media 683,3 grammi di alimenti pro capite rispetto ai 469,4 grammi rilevati ad agosto 2023 Sono numeri che fanno riflettere su come questa tendenza debba essere necessariamente contrastata

Basta saper scegliere e pianificare i pasti per contrastare il fenomeno dello spreco

Basta saper scegliere e pianificare i pasti per contrastare il fenomeno dello spreco

Comprare più cibo di quanto serva, lasciare che frutta e verdura si rovinino o consumare porzioni più grandi di quelle che si riescono a mangiare. Per molti lo spreco alimentare (food waste) è un’abitudine. E così facendo si mettono a dura prova le risorse naturali, danneggiando l’ambiente. Sprecare cibo significa sprecare lavoro, sforzo, investimento e risorse preziose come l’acqua. In breve, sprecare cibo aumenta le emissioni di gas serra e contribuisce al cambiamento climatico. In tutto il mondo tonnellate di cibo commestibile vengono perse o sprecate ogni giorno. Ridurre la perdita e lo spreco di cibo è essenziale in un mondo in cui milioni di persone soffrono la fame ogni giorno. Con alcune semplici azioni quotidiane si può contrastare questo fenomeno in favore di uno stile di vita più sano e rispettoso. Partendo da un acquisto più sano e consapevole: basta pianificare i pasti, facendo una lista della spesa ed evitando gli acquisti compulsivi. Scegliere frutta e verdura brutte: non bisogna mai giudicare il cibo dall’aspetto. Frutta e verdura dalla forma strana o ammaccata vengono spesso buttate via perché non soddisfano standard estetici arbitrari ma hanno lo stesso sapore. E la frutta matura si può usare per frullati e succhi. Comprendere l’etichettatura alimentare: c’è differenza tra le date "da consumarsi preferibilmente entro" e "da consumarsi entro". A volte il cibo è ancora sicuro da mangiare dopo la data "da consumarsi preferibilmente entro", mentre è la data "da consumarsi entro" che ti dice quando non è più sicuro da mangiare. Riutilizzare gli avanzi: se non si consuma tutto quello che si cucina si può congelare e consumare in seguito oppure si possono riutilizzare gli avanzi per nuove ricette. Acquistare prodotti locali: per sostenere gli agricoltori e le piccole attività vicine, riducendo le distanze di consegna per camion e altri veicoli (e di fatto combattendo l’inquinamento). Non favorire il sovrasfruttamento ittico: prediligere specie di pesci più abbondanti, come sgombro e l’aringa, piuttosto che quelle a rischio (merluzzo e tonno). Preferire poi sempre il pescato o allevato in modo sostenibile, come pesce certificato o con marchio ecologico. Non per forza si deve sprecare: ognuno di noi può fare la propria parte nella lotta al food waste.