Viene presentato domani a Ecomondo il nuovo studio, realizzato in collaborazione con The European House Ambrosetti, che analizza l’impatto socioeconomico del sistema Conai sull’economia italiana. ‘L’economia circolare degli imballaggi: un valore per il Paese’ il titolo dello studio. "Una ricerca che misura e valorizza gli effetti del lavoro del consorzio a livello nazionale – rivela il presidente Conai, Ignazio Capuano – Sia quelli diretti sia quelli generati dalle aziende che a valle utilizzano i materiali riciclati. Questi effetti includono quelli sociali legati all’occupazione, ossia il numero di posti di lavoro creati lungo tutta la filiera, e quelli economici che restituiscono il contributo del sistema al Pil. Una pubblicazione importante, che dimostra ancora una volta come l’economia circolare sia un ramo sempre più importante dell’economia del Paese e come il lavoro del sistema consortile si riveli strategico: non solo tutela ambientale, ma anche stimolo per occupazione e crescita".
"Solo il volume d’affari catalizzato grazie all’attività del sistema Conai, legato al rendere disponibile e all’usare materia riciclata anziché vergine, supera i 15 miliardi di euro" anticipa il direttore generale Simona Fontana. "Una cifra – aggiunge – resa possibile dalle opportunità che le imprese hanno saputo cogliere investendo nel preservare le risorse del Pianeta. L’occupazione creata e sostenuta dalla filiera è anche un segnale di grande concretezza: un impegno che non è solo visione prospettica, ma realtà tangibile per il futuro del Paese". L’azione di Conai crea condizioni economiche che aumentano sia la sostenibilità sia la competitività delle nostre filiere industriali. Fornendo materie di secondo utilizzo, riducendo la dipendenza da risorse naturali vergini e creando occupazione, senza contare i benefici definiti ‘spillover’ su altri settori dell’economia, attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi che possono creare nuovi business.
In programma a Ecomondo anche la prima presentazione ufficiale della Fondazione ReMade, proprietaria del primo schema di certificazione accreditato in Italia per la verifica del contenuto di materiale riciclato in un prodotto. "Una certificazione che attesta la tracciabilità della produzione nella filiera produttiva, dalla verifica dell’origine delle materie al prodotto finito certificato" spiega Fontana. A discuterne insieme al direttore generale all’agorà Conai, alle 12, sono il capo ufficio legislativo del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Giovanni Di Scipio, il presidente della fondazione ReMade, Valter Facciotto, il professor Fabio Iraldo della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, l’onorevole Tullio Patassini e Marco Ravazzolo di Confindustria.